Per giungle e per deserti
A cura di Gianmaria Contro
Un altro ricordo indimenticabile, per Sergio Bonelli, è stato l'incontro - avvenuto nel 1971, sulla pista dura e scoscesa che si inerpicava tra i monti dell'Aïr e che conduceva all'isolata cittadina di Iferouane - con un Tuareg.
Ecco come lo ha rievocato ai propri lettori nel 2008: "Sono trascorsi quasi quarantanni, ma, credetemi, l'emozione provocatami da quella fulminea apparizione mi balena ancor oggi nitidamente davanti agli occhi. Nell'impagabile luce di un tramonto africano, io e i miei amici ci accingevamo a consumare quella che Tex definirebbe 'una frugale cena', prima di buttarci nei sacchi a pelo, quando un'ombra enorme si proiettò su di noi. Alzammo gli occhi e lui era lì, torreggiante sul suo cammello, sbucato da un'enorme roccia senza provocare il minimo rumore. Accidenti, era ben diverso da tutti gli 'Uomini Blu' che, fino a quel momento, eleganti e perfino ricercati nei loro occhiali da sole Ray-Ban, avevamo incontrato durante il viaggio, e, al contrario, proponeva l'immagine classica trasmessaci per anni dal cinema e dalla letteratura popolare".
"Il suo capo e il suo volto erano coperti dal velo e dal turbante di color indaco, che, per l'appunto, hanno meritato loro l'appellativo di 'Uomini Blu'; dal suo fianco pendeva la 'takuba", la spada tradizionale, e sul suo petto cadevano numerosi talismani di cuoio e d'argento. Ammutoliti, non riuscivamo a staccare il nostro sguardo dagli occhi che saettavano al di sopra del velo. Il Tuareg, con gesti lentissimi ma autoritari, indicò le nostre borracce e si portò il palmo della mano alla bocca, nell'esplicita richiesta di un sorso d'acqua. Mi alzai, come ipnotizzato, e gliene porsi una ben ricolma, che portò ripetutamente alle labbra ostentando la stessa elegante lentezza: me la restituì, mi rivolse un cenno con il capo e, un secondo dopo, sparì dietro la roccia da cui si era materializzato. Non aveva pronunciato una sola sillaba. Avevo avuto soltanto il tempo di intuire, tra le pieghe di quel velo, la carnagione chiara tipica dei nobili di antica origine mediterranea, provenienti dall'Africa del Nord e impegnati esclusivamente in attività guerresche oppure nella guida delle carovane...".