Almanacco Paura 2014

Mille lame nel buio

Non ci sono zombi, vampiri, licantropi, ma serial killer vestiti di nero, pronti a colpire le loro vittime per mezzo di asce, rasoi, seghe elettriche. In un trionfo di effetti splatter e atroci supplizi, archietettati da una banda di registi-artigiani nati all'ombra di Cinecittà!

di Maurizio Colombo

21/03/2014

Mille lame nel buio
Il tema di questo Dossier, di cui stiamo per narrarvi splendori e miserie, è il cosidetto Horror-thriller all’italiana. Nato dal travolgente successo ai botteghini dei primi due film di Dario Argento (L’uccello dalle piume di cristallo e Il gatto a nove code, entrambi usciti agli inizi del 1970), è stato un’improvvisa manna dal cielo per il nostro cinema medio alla disperata ricerca di un nuovo filone d’oro che potesse sostituire i bei tempi andati, quando impazzavano gli spaghetti-western, ormai agli ultimi respiri per colpa delle pagliacciate di Trinità e dei suoi emuli.


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L’inaspettato successo di Argento apre la scia a imitatori che sfornano a ritmi infernali una serie di film aventi nel titolo il nome di un animale: scorpioni, ragni, farfalle, lucertole, tarantole, arieti, abbastanza da riempire dieci serragli. Niente di cui meravigliarsi: dopo Per un pugno di dollari (1964), la moneta americana compare più o meno appropriatamente in decine di altri titoli, così come i personaggi di Django e Ringo, protagonisti di finti séguiti; lo stesso accadrà per i futuri filoni, i Malizia-movies nati dopo il Malizia di Salvatore Samperi, e il poliziesco d’azione, successivo al boom di Roma violenta, che dà il via a una ridda di titoli con capoluoghi contrassegnati dal medesimo aggettivo o dall’altrettanto inequivocabile “a mano armata"...

Le altre anteprime dei dossier che troverete sull'Almanacco della Paura 2014:

Sospiri di sangue

Un corpo in prestito

In apertura: un particolare della locandina del film "Sei donne per l'assassino" di Mario Bava
A fianco: una mano guantata colpisce, ne "L'uccello dalle piume di cristallo".