Le strisce di Tex

Marco Torricelli e le copertine a striscia di Tex!

In edicola con Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, la ristampa anastatica delle strisce di Tex è accompagnata da un'avventura inedita del Ranger. Il copertinista Marco Torricelli ha commentato il suo lavoro presentandolo con alcuni studi.

02/11/2021

Da martedì 12 ottobre, ogni settimana con La Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera trovate la ristampa anastatica delle prime serie a striscia di Tex, in una collana esclusiva che propone la riproduzione fedele e integrale delle storie del leggendario Ranger nel formato originale del 1948, senza alcuna modifica o censura.

Ogni settimana trovate tre strisce, ma per le prime sei uscite solo due di queste tre strisce sono firmate da GL Bonelli e Aurelio Galleppini. La terza, infatti, propone un'avventura totalmente inedita scritta appositamente da Moreno Burattini per i disegni di Rodolfo Torti e le copertine di Marco Torricelli.

Proprio il disegnatore genovese ci presenta il suo lavoro attraverso la ricca gallery che potete trovare a fondo pagina, in cui ci mostra le matite di tutte e sei le copertine e alcuni studi preparatori. Gli abbiamo anche chiesto di accompagnare questi disegni con qualche parola, ed ecco quindi ciò che ha scritto.

Buona lettura e... correte in edicola!

«Lavorare su delle copertine per la prima volta dopo quasi quarant'anni di attività alla Sergio Bonelli Editore, e in particolare di Tex, è stato interessante quanto un lavoro d'autore. Sebbene collabori con i serial della Casa editrice da tanti anni, in realtà tendo al fumetto autoriale, che talvolta privilegia la sperimentazione e la varietà di temi e che, per suoi aspetti peculiari, penso offra maggiore libertà creativa nonostante possa presentare anche maggiori difficoltà nei contenuti e nella grafica.

Per il Tex a strisce sono stato richiesto mentre lavoravo a una storia autoriale, il cui stile, essendo più personale, libero da standard e da sceneggiature preordinate, ha positivamente influenzato il modo di lavorare sulle copertine texiane. Queste si inseriscono in un'edizione particolare che ripropone Gianluigi Bonelli e Galep, quindi ho cercato per quanto possibile di mantenere le fisionomie dei personaggi galleppiniani, con un segno più attuale.

La copertina a china è un punto d'arrivo che vede varie fasi, tutte interessanti e importanti, e ogni immagine alla fine ha un suo carattere. La copertina del quarto albo, ad esempio, ha meno elementi della seconda e della sesta, ma è comunque il risultato di vari schizzi in cui si inseriscono o si tolgono elementi, come ad esempio quelli del paesaggio poiché abbondare o arricchire potrebbe appesantire la visione, soprattutto in un albo a strisce.

Penso che l'equilibrio compositivo sia la vera cifra di questo mio ultimo lavoro.»

Marco Torricelli


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