Guido Buzzelli

09/05/2013

Figlio d'arte, il disegnatore Guido Buzzelli (Roma, 27 luglio 1927- 24 gennaio 1992) entra a diciott'anni nella redazione di "Argentovivo" dopo aver lavorato negli studi di Vittorio Cossio e Rino Albertarelli. Molto attivo a cavallo tra gli anni 40 e 50 (sue, tra le altre cose, sono serie come "Bill dei Marines" e "Alex dello spazio" per le Edizioni Diana), lavora anche in Gran Bretagna e Spagna.

Tornato in Italia nel 1965, si dedica inizialmente alla pittura, per poi tornare ad affiancare a questa attività quella di fumettista. Nel 1967 presenta "La rivolta dei racchi", che gli vale unanime consenso in Italia come all'estero. Inizia quindi una proficua collaborazione con riviste francesi come "Pilote", "Métal Hurlant" e "À suivre", realizzando diverse opere di denuncia sociale.

Negli anni 70 è molto attivo anche sulle pagine di quotidiani e riviste italiane, da Linus a Paese Sera, dal Corriere dei Ragazzi a Playmen, e vince lo Yellow Kid come miglior disegnatore al Festival di Lucca del 1973. In seguito è tra i collaboratori della "Histoire du Far West en Bande Desinée" pubblicata in Francia da Larousse e alla fine degli anni 80 realizza alcuni video per Rai Due e per la francese TV7.

Per Sergio Bonelli Editore disegna "L'Uomo del Bengala", pubblicato nel 1979 nella collana Un uomo Un'avventura, e nel 1988 "Tex il grande", pensato inizialmente come strenna per i (primi) quarant'anni di Aquila della Notte e diventato, invece, il numero d'esordio della collana di albi speciali in cui i maggiori maestri del fumetto mondiale rendono omaggio al Ranger di via Buonarroti.