8 maggio 2025
Ci ha lasciati Enea Riboldi, illustratore di tutte le copertine del mensile Dampyr, dalla prima dell'aprile del 2000 fino a quella dello storico "Trecento!" di recentissima pubblicazione, e, sempre per la nostra Casa editrice, disegnatore anche di tre avventure di Dylan Dog pubblicate sugli albi della collana Gigante.
Nato a Milano nel 1954, innamorato del fumetto fin da bambino, Riboldi esordisce professionalmente a diciannove anni, mentre frequenta la Scuola d'Arte del Castello del capoluogo lombardo. Nel 1973 inizia infatti a collaborare con lo Studio di Graziano Origa realizzando le matite di alcuni tascabili erotici pubblicati dalla Edifumetto di Renzo Barbieri.
Si sposta in seguito nello studio di Leone Cimpellin, trovandosi così a lavorare fianco a fianco con, tra gli altri, Giampiero Casertano e Carlo Ambrosini. I suoi lavori del periodo sono soprattutto illustrazioni per il mercato pubblicitario, ma pubblica anche una storia in bianco e nero sulla rivista francese "(À Suivre)" e un fumetto di fantascienza ispirato al jazzista Glenn Miller sulla rivista statunitense "Echo of Futurepast", allora diretta da Neal Adams.
I primi contatti con la nostra Casa editrice avvengono a metà degli anni 80, quando realizza per L'Isola Trovata le copertine della serie Indiana Jones Le nuove avventure, che portava in Italia i fumetti Marvel dedicati al celebre archeologo/avventuriero del grande schermo. Sempre L'Isola Trovata pubblica, nel 1989, il volume "Deadly White", serializzato due anni prima sulla rivista francese "Pilote". Su testi di Alfredo Castelli realizza invece per Massimo Baldini Editore "Solitario sullo Yukon", che racconta la storia del "Re delle Alpi" Walter Bonatti, e nello stesso anno trova il tempo per disegnare anche una storia breve per la rivista horror "Splatter", pubblicata da Acme Edizioni.
Nel 1992 rimane vittima di un grave incidente che lo lascia parzialmente paralizzato, ma non riesce ad allontanarlo dal mondo del fumetto e dell'illustrazione, tanto che è proprio con una breve storia a fumetti intitolata "Il vento soffia ancora" che racconta il suo ritorno all'autosufficienza. Disegna poi tre storie brevi per Dylan Dog Gigante, la prima scritta da Pasquale Ruju e le altre da Tiziano Sclavi, prima di diventare il copertinista di Dampyr.
È tra gli autori degli storyboard per il lungometraggio animato "Aida degli alberi", diretto da Guido Manuli per Medusa Film e tra il 2005 e il 2013 disegna i quattro volumi della serie avventurosa "Cap Horn", pubblicata in Francia da Les Humanoïdes Associés e poi in Italia da RW Edizioni e Mondadori.
Grande appassionato di vela, ha collaborato per oltre vent'anni con il mensile "Bolina", per il quale ha realizzato regolarmente vignette umoristiche a tema nautico. «Adoro il respiro del mare» raccontò in un'intervista alcuni anni fa, «mi fa sentire in contatto con Madre Natura».
La redazione di via Buonarroti si stringe attorno ai familiari e partecipa commossa a questo momento di grande dolore.
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