Intervista Dampyr

Nata per Dampyr!

Abbiamo incontrato Silvia Califano, la prima disegnatrice in forza allo staff dell'Ammazzavampiri bonelliano, che fa il suo esordio sull'albo in edicola il 4 gennaio.

– Seconda parte –

02/01/2014

Nata per Dampyr!

► Che tipo di storia ti ha affidato Boselli? Avete concordato insieme a quale tipologia di avventura si sarebbe meglio adattato il tuo segno?

Non credo di essere stata scelta per “Il soffio caldo dell'Harmattan” per alcune specifiche disposizioni, anche se in corso d'opera è emerso subito come io sia portata per le scene d'azione. Le storie scritte da Claudio Falco sono sempre estremamente varie e spettacolari: dalle numerosissime ambientazioni alle scene ricche di dialogo e massicci blocchi di puro dinamismo “action”.

► Dove ci porta il Dampyr di gennaio?

Con il numero di gennaio continua la sfida tra Harlan e il Maestro Laforge, meravigliosamente caratterizzato da Michele Benevento in “I fantasmi di Distretto 6” e che io ho tentato, con fatica, di seguire. Principalmente la vicenda si svolge in Africa, ma ci sono brevi parentesi a Praga e in giro per l'Europa, seguendo le tracce e gli intrighi del nostro Cattivissimo.


► Tra i disegnatori di Dampyr, c'è qualcuno in particolare che hai cercato di seguire per cogliere la giusta atmosfera della storia o la caratterizzazione dei personaggi? E' stato difficile "centrare" i volti di Harlan, Tesla e Kurjak?

Quando mi sono trovata catapultata nelle atmosfere ombrose e notturne del nostro amazzavampiri ho dovuto cercare molti riferimenti di stile diversi, venendo da un tipo di tratto e di racconto molto più solare e chiaro.

Per creare delle tonalità intermedie e cercare di familiarizzare con alcuni effetti ho guardato a tanti dei disegnatori che ho già nominato. Ho sempre amato Dampyr come collana e volevo restituirgli quel sapore vagamente litografico che mi attraeva da giovanissima. Ho guardato attentamente il lavoro di Genzianella e Majo.

Per i tagli di luce ho ancora tanto da imparare da Dotti, ma forse quello al quale mi sono poi affidata di più è Andreucci che ha l'incredibile capacità di creare segni chiari e soluzioni esatte conservando un straordinaria freschezza.

Per le atmosfere in genere, poi, nella testa tengo presente tanti altri autori, tra i quali Alessio Fortunato, capace di creare incredibili e raffinate atmosfere.

Quanto ai volti, ho cercato di rifarmi a come vedo i personaggi nella mia testa, da lettrice di vecchio corso. Ho cercato un distillato di tratti che nascesse dall'unione dei riferimenti agli attori originari, le varie interpretazioni date nel tempo e quella che è la confidenza maturata attraverso la lettura. Non è stato facilissimo e probabilmente ancora matureranno, ma cerco di essere sempre fedele all'idea che ho di tutto il “team” come lettrice affezionata.

Sono stata particolarmente contenta di “trovare” Tesla, tavola dopo tavola. È emersa chiaramente mentre saltava su una macchina in corsa e da lì non ho più avuto dubbi! Mentre i consigli e le “dritte” arrivate non dall'osservazione ma dall'aiuto presente e attento sul mio lavoro, li devo soprattutto a Fabrizio Russo, che mi ha offerto la sua esperienza con grandissima gentilezza. In realtà ci sono tanti colleghi e maestri che dovrei ringraziare per l'aiuto e i consigli durante il percorso di questo primo albo. Da Dell'Edera a Gabriele Dell'Otto e tutto l'MKS oltre agli altri colleghi conosciuti “per la via”.

► Sappiamo che Boselli è molto attento a fornire documentazione dettagliata per le storie che cura: è stato difficile esaudire le sue richieste? Come ti sei trovata a lavorare con lui?

Il Sergente Hartman della Bonelli! Ahahah! Ovviamente sto scherzando, ho avuto occasione di conoscere Mauro di persona ed è simpaticissimo ed estremamente disponibile. Sono molto contenta e mi ritengo fortunata per aver avuto la possibilità di lavorare immediatamente a contatto con una colonna del fumetto italiano.

Certo è che all'inizio intimorisce e non poco! Soprattutto per le telefonate “a mitragliatrice” dove ti arriva uno tsunami di correzioni e raccomandazioni, spiegazioni e ordini perentori sul come fare cosa a un ritmo inumano! Basti pensare a quante migliaia di pagine l'anno passino sotto il suo sguardo come supervisore per capire a che velocità gestisca le comunicazioni con ogni singolo disegnatore e sceneggiatore. Diciamo che per i primi tempi l'importante è non farsi prendere dal panico e non includere nel pensiero “Ecco, ho sbagliato tutto!”.

In realtà, durante la lavorazione delle primissime tavole ho avuto qualche vertigine dovuta alla mole di materiale di cui tener conto: ambienti, volti, decine di personaggi e riferimenti... ma Mauro mi ha anche saputo prontamente dare la spinta giusta per riprendere il filo e il giusto approccio alle tavole. Quanto alla gestione del materiale visivo, lavorando con Falco ai testi, ricevo da lui le immagini e le foto, ovviamente da integrare con tantissima ricerca.

► E ora, a cosa stai lavorando? Ti troveremo nuovamente all'opera con le avventure del nostro Ammazzavampiri?
Attualmente sono all'opera sulle prime tavole di una nuova storia di Claudio Falco, dove incontreremo un altro Maestro già conosciuto: Tziao-Min. Anche qui la parte di ricerca è molto corposa, dal momento che l'avventura si apre durante la guerra del Vietnam... e di più non vi dico!

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