Intervista Martin Mystère

Recagno e l'enigma del satellite!

In edicola dal 29 maggio, lo one shot di Martin Mystère "L'enigma del satellite" è la nuova collaborazione tra la nostra Casa editrice e ASI - Agenzia Spaziale Italiana. Ne abbiamo parlato con lo sceneggiatore Carlo Recagno.

04/06/2025

Nel 2023, l'Agenzia Spaziale Italiana e Sergio Bonelli Editore hanno collaborato per la creazione dell'avventura di Martin Mystère "L'enigma del satellite", un fumetto in equilibrio tra scienza e avventura fantastica, accompagnato da ricchi contenuti aggiuntivi dedicati al dietro le quinte della storia e agli studi riguardanti il nostro pianeta, possibili grazie ai satelliti in orbita attorno alla Terra.

Presentata in edizione cartonata in occasione di Lucca Comics & Games, la storia arriva ora in tutte le edicole nel classico formato bonelliano ma senza perdere una riga degli interessanti contenuti editoriali curati dalla stessa ASI. Ne abbiamo parlato con Carlo Recagno, che non solo è il curatore del personaggio del Detective dell'Impossibile ma è stato anche lo sceneggiatore dell'avventura disegnata da Alfredo Orlandi.

Buona lettura, quindi, e poi correte in edicola!

 

Ho potuto finalmente dire a mia madre «Mamma, sono in libreria». Lei mi ha risposto: «E dov'è la novità? Ci vai praticamente un giorno sì e uno no».

Dopo tre anni di Nathan Never, con "L'enigma del satellite" la collaborazione con ASI è passata sul tavolo di Martin Mystère. Com'è nata questa idea?

È stata un'iniziativa del nostro Redattore Capo Luca Del Savio, il quale ha deciso che era il caso di far riposare un po' Nathan Never e di dare un'occasione a Martin Mystère. Cosa per la quale gli sarò sempre grato perché mi ha dato l'opportunità di realizzare un cartonato da libreria, il sogno di ogni autore di fumetti.

Ho potuto così finalmente dire a mia madre con orgoglio: «Mamma, sono in libreria». Lei mi ha risposto: «E dov'è la novità? Ci vai praticamente un giorno sì e uno no». Ho dovuto spiegarle che non ci eravamo capiti bene.

E l'idea narrativa, invece?

Sono partito dall'intento di mostrare Martin Mystère nella sua versione più "classica", in una storia di fantarcheologia, con tanto di arma a raggi, che non si vedeva da tempo (e che svolge un ruolo decisivo nella storia), con la partenza tipica delle avventure di una volta, cioè una affascinante scienziata che chiede l'aiuto del Detective dell'Impossibile. Ho poi deciso di riprendere i temi della mitologia arturiana e della Cerca del Graal, un mio pallino personale, già trattati più volte nelle avventure di Martin.

Sono partito dall'intento di mostrare Martin Mystère nella sua versione più "classica", in una storia di fantarcheologia, con la partenza tipica delle avventure di una volta.

A livello di continuity mi sono collegato alle storie classiche di Alfredo Castelli (come "Orlando il Paladino" e "Il segreto di San Nicola"), cercando di aggiungere qualcosa di nuovo nel "canone" martinmysteriano. E naturalmente ho dato un ruolo importante ai satelliti dell'ASI, per unire leggenda, storia e tecnologia, nella migliore tradizione del Detective dell'impossibile.

Mi sono consultato sempre con Alfredo, che ha approvato le mie idee e ha fornito un suggerimento per l'ultima vignetta del finale, che ho poi voluto ampliare a una tavola intera per dare maggiore impatto emotivo.

L'aspetto "documentaristico" è sempre stato importante, nelle storie di Martin Mystère. A maggior ragione in questo caso. Ma come si è svolta la collaborazione con ASI, fattivamente?

Ho potuto contare sull'aiuto di Francesco Rea, responsabile per la comunicazione dell'ASI, che mi ha fornito ampia documentazione su come funzionano i satelliti Cosmo-Skymed, su cosa possono e non possono fare, e su cosa potevo permettermi di raccontare in maniera plausibile.

Ho avuto anche la consulenza del dottor Deodato Tapete, che ha sempre risposto in maniera tempestiva a tutte le mie domande, non importa quanto fossero banali. Per una curiosa coincidenza, aveva lavorato per un certo periodo proprio a Londra, dov'è ambientata la maggior parte della vicenda, e mi ha dato anche qualche dritta utile. Mi ha addirittura fornito una mappa satellitare della Torre di Londra (devo avercela ancora; la mappa, non la torre) con evidenziate le aree in cui era scientificamente plausibile che i satelliti potessero rilevare una "certa cosa", che qui non anticipo per non rovinare la sorpresa a chi ancora non ha ancora letto il racconto.

Per spiegare un dato argomento e "porgerlo" al lettore in maniera accessibile devo prima di tutto capirlo io. Devo comprenderne i meccanismi per essere in grado di riassumerlo in poche parole senza essere noioso o dispersivo.

Quanto è complicato - oppure no! - inserire la parte "educativa" in una narrazione coesa, senza annoiare il lettore con spiegoni esclusivamente didattici?

Non complicato ma faticoso, perché per spiegare un dato argomento e "porgerlo" al lettore in maniera accessibile devo prima di tutto capirlo io. Devo comprenderne i meccanismi per essere in grado di riassumerlo in poche parole senza essere noioso o dispersivo.

Nel caso di questa storia ho letto un sacco di materiale sui satelliti dell'ASI e come funzionano, di cui nella storia si vede solo la proverbiale punta dell'iceberg; il grosso, quello che non si vede, è tutto il lavoro che ci sta sotto (appunto). Ma ci si diverte, anche. 

A Lucca del 2023 hai detto che per realizzare la storia avete avuto solamente tre mesi. Il che vuol dire che Alfredo Orlandi, come purtroppo gli capita spesso, ha dovuto fare una corsa per finire in tempo. Anche in questa occasione ha fatto un lavoro notevole, però, non trovi?

Assolutamente. Orlandi è andato praticamente a rotta di collo. E anch'io. Ci sono state delle volte in cui facevo praticamente le notti per scrivere la sceneggiatura, terminavo alle sei del mattino e gli inviavo subito le pagine. Lui un paio d'ore dopo si alzava, le scaricava e si metteva a disegnare, praticamente ci davamo il cambio.

È stato in gambissima, lavorando nei tempi richiesti senza mai cadute di qualità.

Oltre che sceneggiatore di quest'avventura, però, tu sei anche curatore della serie mensile del Detective dell'Impossibile. Ci anticipi qualcosa di ciò che leggeremo su quelle pagine nei prossimi mesi?

Alfredo amava dire «business as usual», per indicare che le avventure di Martin procedono come al solito, senza grandi sovvertimenti e nello stile consolidato e apprezzato dai lettori.

a giugno e luglio avremo una storia doppia di Badino e Riccio che tratta uno di quei pochi personaggi storici "grossi" che il Buon Vecchio Zio Marty non aveva ancora incontrato, e cioè Napoleone.

Nell'immediato posso anticipare che a giugno e luglio avremo una storia doppia di Badino e Riccio che tratta uno di quei pochi personaggi storici "grossi" che il Buon Vecchio Zio Marty non aveva ancora incontrato, e cioè Napoleone. A luglio, poi, doppia uscita, perché ci sarà anche lo Speciale estivo, confezionato - come i precedenti - da Alex Dante, il quale metterà assieme per la prima volta i vari frammenti relativi al passato di Martin Mystère seminati nel corso degli anni per comporre nientemeno che la biografia del Detective dell'Impossibile, corredata dalla bibliografia dei libri da lui scritti nel corso della sua lunga carriera. Un lavoro davvero notevole, che forse non ci starà tutto in un albo solo. Può essere che ne faremo due? La butto lì, senza sbilanciarmi.

Ad Agosto invece ci sarà una mia storia disegnata da Grimaldi, che prosegue la trama legata al redivivo Sergej Orloff. Posso fare già uno spoiler: no, Martin non scoprirà ancora che è tornato, quella rivelazione ce la riserviamo per il futuro. Sergej continua a muoversi nell'ombra all'insaputa del suo vecchio amico ed ex collega, e non si può mai sapere cos'abbia in testa. Per citare Lucio Battisti: «Lo scopriremo solo vivendo».

 A cura di Alberto Cassani

Martin Mystère ASI "L'enigma del satellite", testi di Carlo Recagno e disegni di Alfredo Orlandi, copertina di Lucio Filippucci. Dal 29 maggio in edicola, fumetteria e nel nostro sito ufficiale.


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