È lecito pensare che la trama di Nero sia stata sviluppata con lineare naturalezza dall’inizio alla fine, ma devo confessarvi che l’episodio appena uscito, “Di ombre e di sussurri“, il quarto volume della serie, è stato l’ultimo a essere pensato.

Chi ha seguito Nero fin qui conosce bene le peripezie del nostro protagonista:

dopo aver ucciso suo padre per evitare di essere offerto in sacrificio a un demone, Nero è diventato un uomo, e non certo uno dei più affabili. Detestato dai propri alleati tanto quanto dai propri nemici, ha la fortuna, tutta sua, di trovarsi nella Siria del XII secolo, una terra martoriata dalla guerra.

Nero, probabilmente, sperava di poter continuare a esprimere il proprio malumore sulla testa di ogni malcapitato gli si opponesse in battaglia, ma l’incontro con uno Straniero arrivato da oltremare lo costringe a riaprire i conti con il passato.

Infatti, lo Straniero ha scoperto dei libri maledetti grazie ai quali, dice, potrà portare a termine l’antico rituale interrotto anni prima: l’intento è quello di conquistarsi la gratitudine del demone, un djinn delle antiche leggende islamiche, che pare sia disposto a esaudire persino il desiderio più estremo di chiunque riesca a liberarlo.

Le conseguenze, lo ricorderete, non sono delle più incoraggianti. Lo zio di Nero, qādī della fortezza di Tell Bashir, si impossessa delle carte dello Straniero e si incammina verso la grotta dell’evocazione, dove tutto era iniziato; vorrebbe sfruttare il potere del djinn per sbaragliare le inarrestabili armate occidentali, ma forse le cose non vanno come previsto. Nessuno sa con esattezza cosa sia successo là sotto, ma all’improvviso niente è più come prima.

Mostri e catastrofi di ogni tipo iniziano ad abbattersi sulla Siria, persino i morti si rianimano; Nero si trova faccia a faccia con l’incubo che lo perseguita sin da quando era bambino, tanto che si trova costretto ad allearsi con lo Straniero, sperando che insieme possano trovare il modo di riportare il mondo alla normalità.

Per riuscirci, i due avranno bisogno di aiuto; si dirigono così alla città di Tiro per consultare il Mercante, un esperto di esoterismo che custodisce avidamente, all’interno della sua bottega, artefatti e reliquie di ogni sorta. Il resto della trama, lo sapete già, fa acqua da tutte le parti… letteralmente.

La città è infestata da marid, djinn liquidi che si nutrono della linfa vitale delle proprie vittime. Grazie a un complicato rituale, Nero, lo Straniero e il Mercante riescono a liberare Tiro dalla morsa dei mostri, attirando così le attenzioni del comandante Renaud, un cavaliere franco che da tempo cercava un modo per contrastare i mostri.

Arriviamo così alla sua roccaforte, dove Nero ritrova la Nizarita, la donna più letale di tutta la Siria. Il rapporto tra loro due è pieno di sfaccettature profonde, trascorsi e cose non dette, ma, per brevità, possiamo riassumerlo così: lui la vuole e lei lo vuole morto.

Una volta messe sul tavolo tutte le informazioni raccolte, sembra ormai chiaro che per fermare questa presunta apocalisse sia necessario tornare alla grotta dell’evocazione. È un vero peccato sia difesa da sterminate orde di demoni che non amano essere disturbate. Come fare, allora, ad aprirsi la strada in mezzo a loro? Bisognerà radunare, quantomeno, un’armata.

Da questo punto in poi, il seguito che porta al gran finale era ben chiaro nella nostra mente, infatti subito dopo i nostri, dopo aver contattato tutte le città vicine, decidono di… beh, non crederete davvero che vi spiattelli il finale qui, no?

Quello che ci interessa adesso è che, una volta definita tutta la storia, abbiamo avvertito la necessità di ricavare un momento di respiro in mezzo alle battaglie, concedendoci l’occasione di conoscere meglio i protagonisti e le relazioni che intercorrono tra loro.
I nostri personaggi non sono certo inclini a condividere i loro pensieri, anche se ognuno per un motivo diverso: chi è laconico, chi introverso, chi reticente, chi si mostra per qualcosa che non è, fatto sta che dovevamo trovare uno stratagemma per scardinare l’alone di silenzio che si erano costruiti intorno. Per una seduta collettiva di psicoterapia, ci siamo detti, niente è più efficace del sogno. O meglio, visto che siamo nel mondo di Nero, niente è più efficace dell’incubo.

Abbiamo deciso, allora, di immergerci in una storia a tinte horror per tirare fuori dall’ombra molti dei sottesi e lasciare che le cose non dette si trasformassero in sussurri, superando il velo dietro cui Nero e gli altri si sono troppo a lungo nascosti.

Se anche voi volete essere messi a conoscenza di questi segreti, siete fortunati: “Di ombre e di sussurri“, il quarto dei sei volumi che compongono il primo arco narrativo di Nero, è appena approdato in libreria!

Matteo Mammucari

Nero. Di ombre e di sussurri, testi di Emiliano e Matteo Mammucari e disegni di Emiliano Mammucari e Andrea Serio, colori di Adele Matera e Luca Saponti, copertina di Emiliano Mammucari. Disponibile in libreria, fumetteria e nel nostro sito ufficiale.


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