I firmacopie di Lucca Comics 2025
Tex
Chi è stato a massacrare i pacifici Comanche del villaggio di Bisonte Bianco, che avevano firmato un trattato di pace con il Texas? È da questo interrogativo che parte "I rangers di Finnegan", il Texone del 2018 che arriva in edicola il 20 giugno. Disegnato da un Majo in gran forma, questo nuovo Speciale Tex è un'avventura capace di appassionare i lettori dalla prima all'ultima pagina. Ne abbiamo parlato con Mauro Boselli, curatore del personaggio e sceneggiatore dell'albo.
► "I rangers di Finnegan" è il Tex Speciale che esce nell'anno del settantesimo anniversario del personaggio. Dobbiamo aspettarci qualcosa di ancor più speciale del solito?
No, questo è semplicemente un Texone come gli altri. È il nostro "solito" Tex, non è come quello dell'anno scorso, che raccontava il Tex delle origini, il Tex giovane.
Mario Rossi, in arte Majo, è un artista veramente straordinario. Il grande pubblico, ahimè, non lo conosce come meriterebbe..
La cosa particolare è che è visualizzato da un grandissimo autore come Mario Rossi, in arte Majo, che ha lavorato con me per vent'anni su Dampyr ed è un artista veramente straordinario. Potremmo definirlo "il disegnatore dei disegnatori", nel senso che tutti i disegnatori lo ammirano. Il grande pubblico, ahimè, non lo conosce come meriterebbe...
Un'altra particolarità è che lo spunto mi è stato dato da Graziano Frediani, che ha avuto l'idea di proporre un'avventura in cui Kit Willer dimostrasse la sua indipendenza e anche quella di utilizzare il gruppo di Finnegan, ispirato a un gruppo di rangers realmente esistito. Sono partito da questi suggerimenti per costruire una sceneggiatura abbastanza drammatica.
► Una sceneggiatura che si dipana per molte giornate, con un continuo alternarsi di notte e giorno. È una cosa cui presti sempre attenzione, in fase di scrittura, oppure l'hai fatto sapendo di poter contare su un disegnatore come Majo?
Innanzitutto, quando si scrive una storia ci si deve ricordare del passare del tempo. Ma non tutti gli autori tengono presente questo fattore: ci sono, anche nel lavoro di grandi narratori, notti che durano 80 ore... Lo scorrere del tempo, poi, è utile anche a scandire la vicenda e preparare l'intreccio. È chiaro che se hai un disegnatore bravo non hai la necessità di aggiungere alle vignette didascalie come "al tramonto", "la sera dopo", "la mattina dopo"... Basta osservare il disegno!
![]() Una striscia da "I rangers di Finnegan", Speciale Tex n.33. Testi di Mauro Boselli, disegni di Majo. |
► Hai accennato all'indipendenza di Kit Willer, e in effetti in "I rangers di Finnegan" i due Kit hanno un ruolo centrale nella risoluzione della vicenda. Sei d'accordo?
Sì, specialmente Kit Willer, che è chiaramente il secondo protagonista del racconto. Ne "I rangers di Finnegan", le storie di Kit e di suo padre viaggiano in parallelo, ma naturalmente alla fine è Tex a essere risolutivo. La parte di Kit Willer è preponderante rispetto a quanto succede in altre storie, in particolare lo si vede come un giovane che ha una sua maturità, anche affettiva. Lo vediamo con delle ragazze, che è una cosa che sorprenderà i lettori, abituati a considerarlo un po' il "pulcino" della banda. In effetti, questa volta, il pulcino esce dal guscio e la cosa preoccupa un po' anche Carson, che teme di vederlo andare via di casa, come succede ai genitori o agli zii davanti ai ragazzi cresciuti...
Ne "I rangers di Finnegan", le storie di Kit e di suo padre viaggiano in parallelo, ma naturalmente alla fine è Tex a essere risolutivo.
► Come molti altri tuoi albi, anche questo Texone è ricco di personaggi. Quali accortezze bisogna avere, per gestire una situazione così corale?
Questo in effetti fa parte del mio stile ed è una cosa che o viene apprezzata o viene criticata. In questo caso la storia è intrecciata perché avevo bisogno di tenere almeno tre gruppi di pards in azione: uno con Tex e Tiger Jack e gli altri due coi soli Kit Willer e Kit Carson insieme con altri personaggi. In scena troviamo anche Finnegan, che ha avuto anni prima la sorella uccisa dai Comanche, e questo è un episodio storico che mi è piaciuto inserire nel racconto.
► Come in ogni buon western che si rispetti, anche questa vicenda alla fine viene risolta a colpi di pistola. Quanto è difficile creare la giusta tensione di un duello, in una storia a fumetti?
Ci sono molti modi di farlo, e io li ho sperimentati un po' tutti. L'efficacia di questo duello è aiutata dal fatto che Majo è un grande cultore di Storia ed è un grande disegnatore realista, che sa rappresentare benissimo il West come ha saputo rappresentare varie epoche storiche in Dampyr. Però, lo "showdown", in questa occasione, non è un duello particolarmente importante, perché arriva alla fine di una lunga battaglia. Ma è sempre soddisfacente, per i lettori, quando Tex risolve in prima persona la vicenda, guardando negli occhi il "cattivo". Cattivo tra virgolette, perché in questa storia - come in altre che ho scritto io, ma anche Bonelli padre e Guido Nolitta - i cattivi possono comunque avere dei lati interessanti e non essere semplicemente delle carogne come Mefisto o Yama.
A cura di Alberto Cassani
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