Per me era solo Lelella, fin dal mio primo giorno in redazione. Certo, con tutta la mia timidezza di neoassunta ventenne, la immaginavo come una persona inavvicinabile, segretaria di direzione di personalità del calibro di Decio Canzio e Sergio Bonelli, eppure sotto una folta chioma di ricci impazziti c’era un sorriso benevolo che si estendeva in tutto il suo volto e che sapeva metterti a tuo agio.

Ecco, se ripenso a lei, queste erano le due caratteristiche che colpivano immediatamente: una cascata di ricci e il sorriso. Lelella sorrideva con tutto, con le labbra, certo, ma anche e soprattutto con gli occhi, e quel sorriso era davvero contagioso e riusciva a tirarti su il morale nei momenti peggiori.

Avevamo un appuntamento fisso, noi due… Il 31 luglio, qualunque cosa accadesse, riusciva sempre a portarmi a pranzo e a farmi divertire, perché sapeva quanto fosse difficile per me quel giorno e quanto fosse importante trascorrerlo nella maniera più serena possibile. Perché lei era così, una persona allegra e solare, divertente fino alle lacrime, soprattutto quando raccontava aneddoti di una piccola e nascente redazione, magari cose insignificanti, che grazie a lei diventavano momenti esilaranti e spassosissimi.

È difficile racchiudere tutto in poche righe, ma per me non era solo una collega, era un’amica, una sorella maggiore su cui contare… è stata la fotografa del mio matrimonio, era una zia per i miei figli, una confidente, una compagna di merende, ma soprattutto, era Lelella, una vera forza della natura, un’energia travolgente!

Ti ho sognata e sorridevi «Sono venuta a salutarti, Possina, parto per un viaggio»… Ecco, amica mia, che questo viaggio sia meraviglioso e solare come te! Mi mancherai…

Cassandra Botta