
Crediamo sia giunto il momento per raccontare come si è sviluppato questo importante lavoro di recupero e di restauro.
Con il numero 22 abbiamo esaurito la riedizione anastatica della prima serie della Collana del Tex. Dopo avervi riproposto tutte le sessanta strisce che la compongono, crediamo sia giunto il momento per raccontare come si è sviluppato questo importante lavoro di recupero e di restauro, che con orgoglio possiamo dire non ha pari con nessun’altra ristampa editoriale, e a quali fonti abbiamo attinto.
Non essendo più disponibili le tavole originali, che comunque sarebbero state incoerenti in quanto oggetto di adattamenti e manipolazioni censorie nel corso degli anni, siamo partiti dagli albi stampati all’epoca. Li abbiamo prevalentemente riprodotti da due collezioni: una prima, quella dell’archivio della Sergio Bonelli Editore, e una seconda fornita dall’archivio cartaceo della Guida al Fumetto Italiano, in capo a if edizioni. Proprio la redazione di if, in quanto da sempre punto di riferimento per il recupero e la riproposta dei reperti storici del fumetto italiano, è stata scelta per il restauro dei singoli albi.
Da subito ci è resi conto delle pessime condizioni di stampa in cui si presentavano le strisce di entrambe le collezioni, senza contare che alcune vignette erano praticamente irriproducibili a causa dell’usura del tempo o perché tagliate. È quindi iniziata la ricerca delle parti mancanti. Poi, di ogni numero è stata scelta la copia migliore e, non contenti, a volte ci siamo spinti anche a selezionare le singole pagine, le singole vignette e pure a sostituire parte dei testi nei balloon quando risultavano impastati e poco leggibili.


Nel certosino lavoro di pulizia, di ricostruzione di tratti e soprattutto di riposizionamento all’interno delle nuvolette di centinaia di lettere nuove per sostituire quelle improponibili degli albi originali qualche svista c’è stata e ci spiace.
Tanto lavoro e tanto impegno è stato profuso per riportare al miglior restauro possibile la nostra preziosa collezione storica. Nel certosino lavoro di pulizia, di ricostruzione di tratti e soprattutto di riposizionamento all’interno delle nuvolette di centinaia di lettere nuove per sostituire quelle improponibili degli albi originali qualche svista c’è stata e ci spiace. Ma in tutta questa movimentazione “alfabetica” è comprensibile che, pur con la massima attenzione prestata, ci sia scappato l’errore umano come succede purtroppo ancora oggi con i refusi che sfuggono alla revisione del più attento dei redattori.
Quindi ecco spiegato perché nella pagina finale della striscia n.5, “La freccia della morte“, leggiamo “Miller” e non “Killer”, mentre a pagina 25 della striscia n.20, “La banda di Kid Billy“, troviamo “Tonti” al posto di “Monti”.
L’unico numero che era mancante in una collezione ed era praticamente a brandelli nell’altra era il n. 40, “Fuori-legge!“, che è stato in parte ripreso dalla ristampa anastatica che i fratelli Piacentini con il loro Golden Comics Club avevano realizzato negli anni Novanta, ma anche qui, come vedremo la prossima settimana, il pericolo era in agguato…
a cura di Gianni Bono.
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