Ultimi giorni di apertura per Bonelli Story, la grande mostra che ripercorre gli ottant’anni di vita della nostra Casa editrice. Avete infatti tempo solo fino a domenica 30 gennaio per ritrovare presso la Fabbrica del Vapore, in via Procaccini a Milano, i personaggi, gli albi e gli autori che hanno fatto di Sergio Bonelli Editore uno degli editori di fumetti più importanti e attivi del mondo.
Tra le cose che potete vedere in mostra, anche uno spazio interamente dedicata ai videogiochi tratti ufficialmente dai nostri fumetti. Quello che segue è un articolo che ne ripercorre la storia, con un video che ne mostra alcuni in azione.
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La storia dei videogiochi con protagonisti gli Eroi Bonelli ha inizio nel pieno del boom degli home computer, a metà degli anni 80 del secolo scorso.
La storia dei videogiochi con protagonisti gli Eroi Bonelli ha inizio nel pieno del boom degli home computer, a metà degli anni 80 del secolo scorso. A fare da apripista, il più poliedrico e multimediale dei personaggi di via Buonarroti: il Detective dell’Impossibile, protagonista di un’avventura tutta da digitare: un listato per ZX Spectrum pubblicato sulla rivista Personal Computer nel 1986 e rimasto confinato tra quelle pagine.
È lo Spirito con la Scure, invece, il primo a debuttare commercialmente, con un titolo, uscito per Systems Editoriale, in un dischetto allegato al numero 3 della rivista Commodore 64 Club (1987). Ispirata all’omonimo episodio zagoriano del 1978, “La fortezza di Smirnoff“, programmata da Marco Corazza per Commodore 64, è un’avventura testuale. Il primo Zagor digitale si può ammirare esclusivamente nella schermata che precede il lungo caricamento prima dell’inizio del gioco.
L’anno successivo tocca all’Indagatore dell’Incubo: sempre Systems Editoriale, di nuovo per il “biscottone” targato Commodore, propone un duo di giochi, racchiusi nello stesso dischetto venduto in edicola. La piacevole, seppur limitata, avventura a bivi “Le notti della Luna piena” (che prende le mosse dall’omonimo terzo albo della serie a fumetti) e “Dylan Dog e il castello delle illusioni“, apparentemente realizzato sfruttando l’allora diffusissimo Shoot’Em Up Construction Kit.


Nel 1992, l’intraprendente Simulmondo sigla un accordo con Sergio Bonelli Editore per pubblicare “Dylan Dog – Gli uccisori”, che segna un notevole progresso tecnico rispetto ai precedenti.
Nel 1992, l’intraprendente Simulmondo di Francesco Carlà sigla un accordo con Sergio Bonelli Editore per pubblicare “Dylan Dog – Gli uccisori“, avventura a scorrimento laterale uscita su Commodore 64, Amiga e MS-DOS. A questo titolo, che segna un notevole progresso tecnico rispetto ai precedenti, ne seguono diversi, in gran parte distribuiti in edicola e tutti liberamente ispirati agli albi del personaggio di Tiziano Sclavi. Nel 1993, è sempre Simulmondo a portare il più popolare eroe bonelliano nell’universo dei videogiochi, con “Tex – Piombo caldo”, ideato da Ivan Venturi: ricco di vignette digitalizzate e colorate, alterna fasi a bivi ad altre d’azione. Seguiranno dodici uscite da edicola con protagonista il Ranger. Nell’ambito di questa iniziativa, sarebbe dovuto approdare nei chioschi anche “Martin Mystère & the Secret of the Birdman“, ma nonostante l’avventura fosse già in fase di lavorazione non è mai giunta tra le mani dei videogiocatori.
A un solo anno dalla sua nascita, l’Agente Speciale Alfa di Medda, Serra & Vigna fa il suo esordio su Amiga, con “Nathan Never – The arcade game“, prodotto da Genias. Si tratta di un ricco action-adventure a scorrimento orizzontale che offre anche un po’ di gameplay a bordo di mezzi volanti visualizzati con un suggestivo effetto prospettico per simulare una sorta di tridimensionalità.
L’avvento del CD-ROM permette un salto di qualità per le versioni digitali dei nostri eroi. Mentre Martin Mystère è protagonista di software divulgativi, è di nuovo Dylan Dog a tornare sugli schermi dei computer nel 1999, con “Dylan Dog Horror Luna Park“, prodotto da Rizzoli New Media e portato in edicola da il Corriere della Sera. Nonostante un doppiaggio un po’ troppo sopra le righe (ebbene sì, è la prima volta che all’inquilino di Craven Road viene data una voce!), l’avventura punta-e-clicca è dotata di una certa atmosfera, anche se, vista con gli occhi di oggi, così come i titoli precedentemente citati, non può che farci un po’ sorridere.


Nel 2005 Artematica porta su PC “Martin Mystère – Operazione Dorian Grey”, tra le trasposizioni digitali dei nostri personaggi più riuscite.
Il tempo passa e si sale di livello, grazie ad Artematica che, nel 2005 porta su PC “Martin Mystère – Operazione Dorian Grey“: sarà lo zampino di Mister Jinx ma l’adventure, anche qui un punta-e-clicca, è tra le trasposizioni digitali dei nostri personaggi più riuscite. Di nuovo Artematica, capitanata da Riccardo Cangini, è al lavoro su un gioco “bonelliano” nel 2010: “Julia – Innocent Eyes“, divisa in tre capitoli, venduti in edicola separatamente (“Parole non dette“, “Istinto predatore” e “Lacrime nere“), è un’indagine punta e clicca ambientata nel mondo dell’Investigatrice dell’Animo.
La nostra rapida e non esaustiva carrellata non può che concludersi con uno sguardo verso il futuro: che ne direste di un gioco di ruolo cooperativo dedicato a Dragonero? Presto potrete saperne di più…
Luca Del Savio
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