In edicola da giovedì 17 febbraio, “Aguas negras” è il nuovo cartonato di Tex, il quattordicesimo della serie denominata “Tex Romanzi a Fumetti“. Disegnato da Giampiero Casertano, l’albo è sceneggiato da Pasquale Ruju. Gli abbiamo posto qualche domanda per sapere com’è nata questa nuova avventura del Ranger, di cui vi presentiamo anche le tavole di apertura.

► Possiamo dire che “Aguas negras” è una variante originale di un’idea estremamente classica del western, ossia quella del cavaliere solitario che arriva a raddrizzare i torti di un ranchero despota inumano?

La forza di un personaggio sta nella sua capacità di “suggerirti” sempre nuove storie. Tex è uno dei pochissimi, dopo molti decenni, ancora in grado di farlo.

Il western è un genere classico che si nutre di idee classiche, come la buona cucina si nutre di ricette tradizionali, magari rivisitandole con il “tocco” personale dello chef. In fondo noi fumettisti facciamo un po’ la stessa cosa. I lettori di Tex amano ritrovare il nostro eroe nel suo ambiente, alle prese con avventure che gli siano confacenti. In questo senso sì, “Aguas negras” gioca su un’idea classica. Ma è il modo in cui ci gioca, che può fare la differenza.

► Ma come fate, dopo oltre settant’anni di vita editoriale del personaggio, a trovare ancora qualcosa di originale da dire su (e con) Tex?

La forza di un personaggio sta nella sua capacità di “suggerirti” sempre nuove storie. Tex è uno dei pochissimi, dopo molti decenni, ancora in grado di farlo. Direi che buona parte del merito dunque è sua e del suo creatore, il grande Gianluigi Bonelli.

► Trovi che l’efferatezza della violenza perpetrata dai cattivi sia una condizione necessaria a definire la loro cattiveria?

Mostrare a tutti i costi una violenza efferata non è indispensabile, e soprattutto non lo è in Tex. Si può caratterizzare un “villain” memorabile anche mostrandone pochissima. La collana dei Romanzi a fumetti si spinge un pochino oltre in questo senso, ma sempre nei limiti del buon gusto, e nel rispetto del personaggio di cui raccontiamo le avventure.

► Tu avevi sceneggiato anche “Old South“, il Texone disegnato da Casertano, uscito l’anno scorso. Trovi più semplice architettare una trama da 224 tavole o da 46?

Paradossalmente, è più difficile orchestrare bene una storia breve. Il livello di precisione e dosaggio dei vari elementi che la compongono, la gestione dei personaggi e delle situazioni nei tre atti va calcolata con la massima cura. Un numero di pagine più lungo ti concede la possibilità di qualche digressione. Nel racconto breve devi stare addosso alla storia e ai suoi protagonisti, dall’inizio alla fine.

► Con Giampiero Casertano hai collaborato anche sulle pagine di Dylan Dog, più di una volta. Come ti trovi, a lavorare con lui?

Giampiero è un amico, un artista e un grandissimo professionista. Lavorare con un disegnatore – e un narratore – del suo livello è sempre un piacere e un privilegio. Spero che ci ritroveremo presto per imbarcarci insieme in una nuova avventura!

A cura di Alberto Cassani

Tex Romanzi a Fumetti 14Aguas negras“, testi di Pasquale Ruju e disegni di Giampiero Casertano, copertina di Giampiero Casertano. Dal 17 febbraio in edicola, fumetteria e nel nostro sito ufficiale.


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