Per noi aficionados del western all’italiana, aspiranti pistoleri delle sale di seconda visione (il plurale è necessario, perché siamo in tanti, là fuori), il divo più rappresentativo e amato non è stato Clint Eastwood e nemmeno Lee Van Cleef, ma l’italianissimo Giuliano Gemma, il vero, unico e inimitabile Ringo (nonostante abbia interpretato questo ruolo appena due volte, il nome gli è rimasto incollato addosso come una seconda pelle).

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Nato a Roma il 2 settembre 1938, sportivo per vocazione, dotato di un fisico e di una bellezza non comuni, entra nel mondo dello spettacolo in qualità di figurante, per fare poi lo stunt-man in alcuni peplum (il cinema dei forzuti, dedicato alle smargiassate di Ercole, Maciste e compagnia muscolare). All’epoca, la fine degli anni Cinquanta, quando lo strapotere hollywoodiano aveva colonizzato Cinecittà, era facile, per un attore dotato del physique-du-rôle, rimediare comparsate a getto continuo, passando da spadaccino a gladiatore nel tempo di un battito di ciak. Agli inizi, Gemma riesce a conquistare soltanto piccoli ruoli muti (come il centurione amico di Messala in Ben Hur), che però segnalano la sua presenza scenica a registi e produttori. Non mancano, comunque, ruoli parlati, seppur sempre marginali, quali il giovane gondoliere di Venezia, la luna e tu (1958) di Dino Risi, il Maciste romanesco, doppiato da Alighiero Noschese, de Le tentazioni del dottor Antonio, l’episodio di Boccaccio 70 diretto da Federico Fellini, o il ladro Nicolas, capo della Corte dei Miracoli, in due episodi della saga di Angelica, l’eroina di cappa e spada nata nei romanzetti da edicola di Anne e Serge Golon.

Una parte di romantico bandito, grazie alla quale Gemma raggiunge una modesta fama sia in patria sia in Francia. Ma sarà l’incontro con Duccio Tessari (uno dei più prolifici sceneggiatori di peplum), pronto a esordire come regista, a regalargli una prima dose di notorietà…

Le altre anteprime dei dossier che troverete sull’Almanacco del West 2014:

► L’ultima fiamma di speranza

► Spiriti rampanti

In apertura: la locandina del film “California”
A fianco: omaggio di Claudio Villa a Giuliano Gemma.