Venerdì 28 ottobre arriva finalmente nelle sale cinematografiche italiane Dampyr, il film che adatta per il grande schermo le avventure del personaggio creato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo e pubblicato da oltre vent’anni da Sergio Bonelli Editore.
Primo film realizzato da Bonelli Entertainment, braccio multimediale della nostra Casa editrice, con Eagle Pictures e Brandon Box, Dampyr ha visto al lavoro tantissimi professionisti. Abbiamo quindi realizzato una serie di interviste che vi accompagneranno fino all’uscita della pellicola, per dare una panoramica il più completa possibile del grande lavoro che c’è alle spalle di una produzione cinematografica così importante.
Questa volta è il turno di Lorenzo Tomio, compositore della colonna sonora di Dampyr come di numerosi lungometraggi, documentari e serie televisive.
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► Come sei arrivato a musicare Dampyr? Sembra quasi un titolo anomalo, scorrendo la tua filmografia…
Da sempre sono un fan dei film fantastici, e tra i miei sogni c’era sicuramente quello di riuscire un giorno a musicarne uno. Quindi poter lavorare a un fantasy-horror come Dampyr è stato davvero elettrizzante.
Io arrivo dal punk/hard-core e dal post-rock, ho avuto varie band e suono tuttora in un ensemble di musica contemporanea sperimentale (con il quale portiamo in giro il “Nosferatu” di Murnau, per rimanere in tema) pertanto il materiale umano c’era già: attendeva solo l’occasione giusta per uscire allo scoperto. E l’occasione è arrivata con una telefonata di Giovanni Guardi, che mi propose di fare i provini tre mesi prima dell’inizio delle riprese, credo fosse luglio 2019.
► Dampyr è un progetto importante, e non solo perché è il primo film di Bonelli Entertainment. Come hai gestito il tuo lavoro all’interno di una macchina produttiva così complessa?
Un progetto del genere ha bisogno di particolari attenzioni, tempi adeguati e un team dedicato. Cosa per nulla scontata, quando si parla di cinema italiano. Per fortuna, con Dampyr il tempo c’è stato, e ciò mi ha lasciato approfondire tutti gli aspetti tematici e compositivi nel dettaglio.

La prima cosa che ho fatto è stata studiare, fare ricerche e ovviamente leggere i primi numeri del fumetto. Con Maddalena Pasqua (che ha lavorato con me al progetto, appassionata da sempre di vampiri nonché mia compagna) abbiamo ripercorso la storia dei vampire movie ma non solo, tentando di assorbire il più possibile e delineando man mano gli strumenti chiave e il moodboard sonoro.
Ha aiutato molto lo scambio vivace e continuo con il regista Riccardo Chemello, il quale ha sempre avuto una lucidissima visione riguardo al film. Poi mi sono avvalso di alcune figure fondamentali, come Daniele De Virgilio al sound design, Anthony Weeden come orchestratore e Francesco Donadello come fonico di mix.
► Visto che nella sua intervista Giovanni Guardi ti ha chiamato in causa quando gli ho posto questa domanda, come si fa a miscelare le anime di un film horror e di un cinefumetto nella stessa composizione, rendendola originale e peculiare?
Oltre ovviamente a un grosso lavoro sui temi e sulle scene d’azione, una larga parte dell’amalgama è stata affidata alla ricerca timbrica e sonora, un chiodo fisso in tutti i miei lavori. Ho cercato di fondere l’elettronica con l’animo più gotico e dark di un’orchestra compresa di coro, grazie anche al poderoso lavoro di Daniele, e alle molte percussioni.
Sulle percussioni ho avuto un’attenzione particolare, registrando tantissimi suoni inusuali ancor prima di cominciare la scrittura, così da costruire una sorta di inedito vocabolario di partenza. Insomma: è stato faticoso, ma ci siamo divertiti un bel po’.
A cura di Alberto Cassani
A questo link trovate le precedenti interviste alla troupe e alla produzione di Dampyr il Film.
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