La struttura portante delle avventure di Napoleone è rappresentata da investigazioni su delitti e fatti di cronaca criminale: nell’ambito degli intrighi che si è trovato sinora a risolvere, figurano, infatti, personaggi legati al mondo della mafia russa e della yakuza giapponese; misteriosi e potenti sciamani africani o sud-americani depositari degli arcaici segreti della propria civiltà; piccoli balordi disposti a tutto per un pugno di soldi; nobili in rovina alla rincorsa di sogni disperati; vecchi, stralunati killer in preda alla schizofrenia; loschi trafficanti internazionali di opere d’arte.
Oltre ad assicurare i colpevoli alla giustizia, il nostro detective-entomologo ha anche il modo di evidenziare il Male nel suo aspetto più mitico e metaforico. Diviso com’è fra il mondo reale e quello onirico (il mondo, situato “al di sopra degli stagni, delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, al di là del sole, dell’etere e dei confini delle sfere stellate”, dove vivono i suoi affezionati Lucrezia, Caliendo e Scintillone), egli non esita a fronteggiare minacce apparentemente irreali, come le Arpie, le Sirene, il prode Bellerofonte
, il Dio Pan; autentiche icone dell’immaginario popolare orrorifico quali il Conte Dracula; orde di antichi guerrieri samurai; star cinematografiche di culto come James Cagney. Da qualunque dimensione provengano i suoi avversari, Napoleone tenta, sempre e comunque, di capire perché dentro la natura umana sia presente in maniera così tenace la propensione al Male (che si presenta dissimulato sotto le più svariate forme), e cerca, da laico qual è, di spiegarsene il senso e di prevederne le strategie, smascherandolo, fino a neutralizzarne il potenziale distruttivo e autodistruttivo per gli uomini. Vittime e carnefici sembrano legati da un perverso disegno del destino; spesso questi ruoli nella vita si alternano anche dentro uno stesso soggetto e danno la sensazione che gli esseri umani siano soltanto impotenti attori di un copione già scritto, in cui le parti sono state precedentemente assegnate da un beffardo burattinaio. Tramite i casi che si trova ad affrontare, Napoleone esplora anche la natura umana, grazie a una sua sensibilità speciale, che gli consente di vedere il gioco e la responsabilità di forze invisibili dietro le apparenze dei fatti concreti. Napoleone sa cogliere le auree dei luoghi incantati, avverte il respiro profondo della Natura, sa che il motore delle azioni degli uomini si cela nel sottosuolo del loro inconscio e nelle trame dei loro sogni.
Malgrado questo, però, non c’è nulla di ascetico in lui, che anzi vive molto pragmaticamente alla giornata, occupandosi degli affari dell’Hotel Astrid e curando la sua collezione di coleotteri.
Napoleone rimane sostanzialmente un romantico idealista e, a dispetto di un ostentato scetticismo, non riuscirà mai a smettere di credere nella possibilità di rendere il mondo un po’ migliore.
I nemici
Chi è Napoleone
Fra criminali psicopatici e assassini senza scrupoli, spicca per malvagità... il Cardinale!