![]() Gianni e Pinotto ne “Il mistero della piramide”. |
Fin dall’infanzia, Sergio Bonelli è stato un grande appassionato di cinema horror. Al posto d’onore della sua hit-parade dello spavento figuravano le produzioni Universal (Dracula di Tod Browning, L’Uomo Lupo di George Waggner, La mummia di Karl Freund) e i successivi remake realizzati dalla Hammer negli anni Cinquanta e Sessanta, interpretati dall’accoppiata Christopher Lee e Peter Cushing e diretti da Terence Fisher (Dracula, il Vampiro, La Mummia, L’implacabile condanna); sul versante italiano, ammirava i film di Mario Bava (La maschera del demonio, con la seducente Barbara Steele, Operazione Paura).
Aveva anche un debole per La notte dei morti viventi (1968) di George A Romero, e per le raffinatissime ghost-stories, Suspense (1961) di Jack Clayton e Gli invasati (1963) di Robert Wise. Il suo compagno preferito, in queste spedizioni alla ricerca del brivido, era un altro maestro del fumetto, Dino Battaglia. Ma a Sergio piaceva anche mischiare la risata con la paura, grazie agli horror comici interpretati da Gianni (Bud Abbott) e Pinotto (Lou Costello), quali Il cervello di Frankenstein (1948) di Charles Barton, e ll mistero della piramide (1955) di Charles Lamont.
