In ambito non medico, la parola “distopia” indica una rappresentazione che prefigura situazioni altamente negative, al contrario della formulazione ideale prevista dall’utopia. Se infatti l’utopia vuol descrivere un mondo perfetto e ideale, la distopia ne mette in scena uno indesiderabile e terrificante.

È proprio di questo «sinistro intrattenimento per pessimisti militanti e lucidi ottimisti» che si è occupato il nostro Gianmaria Contro nel suo nuovo libro, Il male e il peggio. Breve, ma ragionata, storia dell’immaginario distopico, recentemente pubblicato da Odoya.

«L’arte di immaginare il Peggio.» Così viene descritta la distopia sulla quarta di copertina del volume. 224 pagine in cui Contro traccia le linee di una cartografia minima – ma documentata – del “genere” che è diventato materia prima dell’industria culturale contemporanea, e che rischia di essere la sola via al futuro che si apre di fronte al nostro mondo dilaniato.

Il male e il peggio di Gianmaria Contro è già disponibile nelle librerie fisiche e online. Per avere ulteriori informazioni, potete visitare il sito ufficiale della Casa editrice Odoya.


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