Nella prefazione del volume Dragonero. Le donne dell’Erondár, disponibile in libreria e fumetteria dal 17 marzo, il curatore del personaggio Luca Barbieri fa un lungo e circostanziato excursus sul modo in cui le figure femminili sono state trattate lungo la storia della narrativa (non solo letteraria) fantasy. Ve ne proponiamo qui i primi paragrafi, accompagnati dalle tavole di apertura di tutti i sette racconti presentati nel libro, a dimostrazione di come gli autori di Dragonero conoscano la storia del fantasy ma sappiano creare avventure in linea con la sensibilità moderna.

Delle narrazioni fantasy si è argutamente detto che fossero inizialmente “storie di uomini scritte per ragazzi”, i quali erano interessati a perdersi in favolose avventure dove il virile eroe di turno, stillante testosterone, affrontava coraggiosamente il pericolo.

Tradizionalmente il genere fantasy non è mai stato troppo benevolo nei confronti delle donne, relegandole a ruoli stereotipati e quasi sempre secondari rispetto all’intreccio della storia. Non una regola fissa e immutabile, questa, ma senz’altro una costante fastidiosamente ripetuta che trova ragione nel pubblico di riferimento delle prime storie, principalmente maschile.

Delle narrazioni fantasy si è infatti argutamente detto che fossero inizialmente “storie di uomini scritte per ragazzi”, i quali erano soltanto interessati a perdersi in favolose avventure dove il virile eroe di turno, stillante testosterone, affrontava coraggiosamente il pericolo. Non c’era spazio per l’approfondimento psicologico di un personaggio femminile perché, banalmente, non c’era alcun desiderio di immedesimazione da parte del lettore medio. Le donne svolgevano alla perfezione un altro ruolo: quello del motore dell’azione e, al contempo, di “premio” finale per l’eroe (la bella principessa in pericolo da salvare e poi sposare); e ai ragazzini che sognavano a occhi aperti andava più che bene così.

Esiste però una seconda, più profonda (e triste) ragione dell’emarginazione delle donne nei primi fantasy, legata alle origini di questo genere. Il fantasy è la versione moderna dell’epopea mitologica classica aggiornata secondo un canone estetico e iconografico di stampo altomedievale: una semplificazione, certo, ma utile a far comprendere che il ruolo ereditato dalle donne nel fantasy è lo stesso loro assegnato dai miti, sia greco-romani sia nordici, ovvero ancillare a quello dominante dell’uomo.

Luca Barbieri

Dragonero. Le donne dell’Erondár, testi di Luca Enoch e Stefano Vietti e disegni di Walter Trono, Luca Malisan, Gianluigi Gregorini, Giuseppe De Luca, Salvatore Porcaro e Antonella Platano, copertina di Giuseppe Matteoni. Dal 17 marzo in libreria, fumetteria e nel nostro sito ufficiale.


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