
Fino a non molti anni fa, il “dietro le quinte” del fumetto e il suo making-of erano un vero mistero, per i più. Una vera cortina di ferro, spesso impenetrabile, dietro la quale si celavano gli autori delle storie che leggevamo.
Nel cinema, fino all’arrivo del Dvd – supporto dal destino ormai segnato – in pochi avevano accesso alle informazioni e ai tanti retroscena che riguardavano la produzione e la realizzazione di un film. Solo chi aveva la fortuna di visitare fisicamente un set, e poteva recarsi “dietro le quinte” appunto, si sarebbe reso conto dell’enorme lavoro necessario. L’arrivo degli extra da Dvd regalò ad appassionati e curiosi uno spioncino attraverso il quale curiosare come i loro attori e autori preferiti davano vita alle opere capaci di appassionarli.
Iniziano così a scorrere, davanti ai nostri occhi, le scene tagliate dai montaggi finali, gli errori di recitazione che provocano ilarità e irritazione sul set, in un processo di “umanizzazione” delle star e di riduzione della distanza con i fan. Ma noi non siamo qui per parlare di cinema, bensì di fumetto, giusto? Perché in fondo, questi due media, quasi contemporanei, hanno in comune parecchie caratteristiche. Persino quelle nascoste.
Fino a non molti anni fa, anche il “dietro le quinte” del fumetto e il suo making-of erano un vero mistero, per i più. Una vera cortina di ferro, spesso impenetrabile, dietro la quale si celavano gli autori delle storie che leggevamo. Ancora meno diffusa era la consapevolezza di quante variazioni, alterazioni e modi che attraversino un lavoro per potersi considerare finito, di quanto un fumetto sia il frutto di sensibilità diverse che si confrontano, si spalleggiano e alle volte si scontrano nella lunga strada verso la macchina del tipografo.


Ci siamo divertiti a scegliere alcune tavole e mostrarvi come sarebbero potute essere. Per raccontarvi al meglio alcuni aspetti del nostro modo di lavorare, useremo due elementi fondamentali: la sceneggiatura e lo storyboard.
Pur non avendo un supporto digitale paragonabile al Dvd, pure nel fumetto hanno iniziato ad apparire articoli sull’argomento – in coda a un libro, come nel nostro caso, e più di recente sul web – quando non interi volumi dedicati alla lavorazione di una storia, unica o seriale che sia. E il lettore si è appassionato a questo genere di materiali, iniziando così a scoprire quanto lavoro ci sia dietro a ogni singola pagina disegnata.
Ed è proprio questo che faremo io e Luca Genovese, mio compagno di ventura nel secondo tomo di questa sovietica saga: ci siamo divertiti a scegliere alcune tavole e a mostrarvi come, invece, sarebbero potute essere. Per raccontarvi al meglio alcuni aspetti del nostro modo di lavorare, useremo due elementi fondamentali: la sceneggiatura e lo storyboard.
La prima, opera del sottoscritto, dà al disegnatore le indicazioni di regia, recitazione (oltre ai dialoghi) di ogni tavola e vignetta. Il secondo vede l’artista, in questo caso Luca, alle prese con una bozza di visualizzazione e composizione della pagina che, una volta approvata, viene definita in matite e chine.
Se la discussione tra me e Luca, che è sempre stata costante e produttiva, ha generato revisioni anche significative, esse hanno a loro volta portato alle tavole che avete letto, ma nulla del lavoro dietro la nostra personale “cortina di ferro” era stato visto. Finora, almeno.
Matteo Casali
K-11. Volume secondo. Testi di Matteo Casali, disegni di Luca Genovese. 72 pagine con copertina cartonata in formato 22×29,7 cm. Disponibile in libreria e fumetteria dal 14 maggio al prezzo di 16 euro.
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