![]() Il regista danese Nicolas Winding Refn |
Come si fa a non voler bene a un regista che le spara così grosse? E come si fa a non immaginare che a pronunciarle sia un tipo duro in giubbotto di pelle e con la faccia da teppista, un ceffo alla Quentin Tarantino o, peggio, alla Abel Ferrara? Invece, a declamare queste frasi provocatorie è il prototipo del “nerd” danese, volto da contabile, occhialoni, ciuffetto alla Tintin, che veste abitualmente pantaloni multitasche ad altezza ginocchio. Eppure, un tipino tanto innocuo non soltanto ha saputo aggiornare le tematiche del noir e del gangster-movie metropolitano, ma ha anche anticipato, senza volerlo, alcuni “comandamenti” del movimento cinematografico Dogma, creato dal guru-buffone Lars von Trier. E non basta: è diventato il nuovo profeta della rappresentazione della violenza estrema sul grande schermo, mai velata dell’ironia spettacolare che ci mette Quentin Tarantino, ma sempre realistica, inaspettata, sconvolgente nella devastazione fisica.
Celebriamo, dunque, l’ingresso di Nicolas Winding Refn nell’Olimpo dei maestri di quel tipo di cinema che ci fa tifare per i Cattivi, accompagnandoci in viaggi notturni a bordo di auto piene di gente poco raccomandabile, all’esplorazione di una città illuminata da insegne al neon che si riflettono sull’asfalto lucido di pioggia, per farci conoscere le tristi storie di perdenti e di carnefici.
Le altre anteprime dei dossier che troverete sull’Almanacco del Giallo 2014:
► I cattivi tascabili di Luca Boschi
► Vivere e morire a muso duro di Giuseppe Lippi
In apertura: l’attore Ryan Gosling, protagonista di “Drive”.
