Toro Seduto detenuto a Fort Randall
(illustrazione di Aldo Di Gennaro)
Quando, il 9 ottobre 1890, Orso che Scalcia si presentò di fronte alla capanna di Toro Seduto, lo spettacolo che la riserva di Standing Rock aveva da offrire era disperatamente squallido: dopo due anni di siccità che avevano devastato i raccolti e nessun altro terreno da coltivare rimasto di loro proprietà e dopo una considerevole – e ingiustificata – riduzione delle razioni, il popolo Sioux agonizzava in uno stato di miseria e di penoso tormento, come un pesce trascinato a riva che si dibatta debolmente sulla sabbia. I signori delle pianure, un tempo fieri e orgogliosi, attendevano soltanto che la morte venisse a spegnere le loro sofferenze.

Orso che Scalcia recava notizie del Messia indiano Wovoka, che stava diffondendo un messaggio di speranza tra le tribù piegate dallo sconforto: la Danza degli Spettri, che il Grande Spirito stesso gli aveva insegnato, avrebbe riportato in vita tutti gli indiani morti, restituito le grandi mandrie di bisonti alle pianure, riconsegnato la dignità al popolo rosso. Era un messaggio pacifico che però interferiva enormemente con i progetti governativi che miravano ad annientare la cultura dei nativi per trasformare ogni singolo indiano in un uomo bianco, o meglio in una sua parodia.

La reazione degli americani di fronte agli innocui insegnamenti di Wovoka fu brutale e durissima: da lì a poco, il Wounded Knee si arrosserà di sangue; ma, nell’ottobre 1890, la Danza degli Spettri aveva iniziato da poco a diffondersi nelle riserve…

Le altre anteprime dei dossier che troverete sull’Almanacco del West 2014:

► L’angelo con la pistola

► Spiriti rampanti

In apertura: Toro Seduto si prepara a entrare in scena al Wild West Show di Buffalo Bill (illustrazione di Aldo Di Gennaro)