Partendo dall’aspetto delle protezioni indossate dai portieri dell’hockey, passando attraverso le forme di moderni guerrieri ninja, i due autori ci illustrano come abbiano poi deciso di farsi guidare, nella creazione di una tecnologia futuribile, da due punti cardine: l’uso di forme sintetiche e semplici, che garantissero di rimanere coerenti indifferentemente dallo stile dell’autore che le avesse dovute disegnare, e la definizione di un design minimale che non rischiasse di sostituirsi, con una sorta di edonistica sontuosità, ai personaggi, i veri protagonisti della storia.
Per ammirare bozzetti e studi non dovete fare altro che visitare questa pagina di Dalla parte di Asso il blog di Roberto Recchioni.