Il 17 marzo arriva in edicola Nathan Never 250. L’albo, non solo contiene la prima parte di una nuova saga, diretta conseguenza degli avvenimenti della Guerra dei Mondi, ma tiene a battesimo Sergio Giardo come copertinista della serie. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il disegnatore torinese, per farci portare dietro le quinte della nascita della prima delle sue illustrazioni di copertina.

Quando ti proponesti per la prima volta per collaborare con la nostra Casa editrice, ti presentasti con un divertente mini-fumetto di prova, dedicato a Nathan Never. Ti saresti mai aspettato di diventare, un giorno, il copertinista della serie?

Onestamente, no. La cosa è stata del tutto inaspettata. Nathan Never è stato il primo personaggio della Bonelli che ho seguito regolarmente dal numero uno e, fin da quando ho iniziato a collaborare con la Casa editrice, ho sempre fantasticato sul fatto di poterlo disegnare, un giorno. Mai e poi mai però avrei immaginato di ritrovarmi a disegnare le copertine. Quando Antonio Serra mi ha chiesto di provarci, non credevo davvero che la cosa avrebbe avuto un esito positivo e un seguito. E invece…

Quali sono state le principali difficoltà che hai incontrato affrontando la tua prima copertina? E quali erano le indicazioni, riguardo la sua impostazione, da parte del curatore della serie, Antonio Serra? 

La prima copertina, quella del numero 250, non è stato un grosso problema. L’intenzione di Antonio era quella di rendere omaggio alla storica cover del numero uno, per comunicare chiaramente ai lettori che il 250 di Nathan Never sarebbe stato un punto d’inizio per chi avesse voluto avvicinarsi o riavvicinarsi alla serie. Siccome eravamo nel pieno del ventennale di Nathan, casualmente avevo pensato di realizzare proprio una cover celebrativa ispirata a quella del numero uno che avrei voluto pubblicare sul mio blog. Quel disegno racchiudeva già le indicazioni volute da Antonio, quindi è diventato la prima bozza sulla quale lavorare per arrivare alla copertina definitiva.  

Oltre all’immagine della “cover” ti ritroviamo anche all’interno del duecentocinquantesimo albo della serie, un episodio importante che, graficamente, si rifà allo stile dei primi albi della collana. Come hai vissuto questo tuffo nel passato?

Come ho detto, ho seguito Nathan fin dal primo numero. Sono un appassionato di fantascienza e Nathan Never è stata la molla che mi ha spinto a propormi alla Bonelli come disegnatore. Ritrovarmi a vent’anni di distanza a disegnare le atmosfere, i personaggi e perfino alcune delle situazioni che tanto mi avevano colpito a suo tempo, è stata per me un’esperienza, credo, irripetibile. È capitato, mentre disegnavo alcune vignette particolarmente significative, che mi venissero addirittura i lucciconi agli occhi per l’emozione, non scherzo! Quando però la razionalità prendeva giustamente il sopravvento, venivo assalito da mille dubbi sulla resa del lavoro. È successo che ritoccassi e rifacessi molte vignette più e più volte, perché il risultato non mi sembrava mai all’altezza del compito affidatomi. Ne avessi ancora la possibilità, riprenderei in mano le tavole per fare ulteriori modifiche!

Quali sono i tuoi strumenti di lavoro e qual è il processo di creazione dei tuoi disegni?

Per le storie di Nathan, faccio con il programma Manga Studio uno storyboard molto veloce, per scegliere le inquadrature. Una volta approvato lo storyboard, se necessario creo le scene e le ambientazioni in 3d, utilizzando principalmente il software Sketchup. Per le pose dei personaggi, a seconda dei casi, utilizzo come riferimento delle foto che scatto io stesso o dei modelli virtuali che ho creato con Poser. Poi passo direttamente a disegnare, sempre con Manga Studio, realizzando separatamente tutti gli elementi delle scene (personaggi, sfondi) in modo da poter intervenire più agevolmente in caso di correzioni o modifiche. Per le copertine, invece, utilizzo per l’inchiostrazione ancora le tecniche tradizionali, disegno su cartoncino con i pennarelli, anche se poi il tutto viene acquisito, corretto e migliorato con gli strumenti digitali.

Dopo questo albo di Nathan Never, oltre che sulle copertine dell’Agente Speciale Alfa, dove potremo trovare, prossimamente, il tuo tratto?

Sono al lavoro sul prossimo albo di Storie da Altrove che uscirà come di consueto a settembre. Poi dovrei tornare sulle pagine di Nathan per un’avventura breve dell’Agente Speciale Alfa.