“I SOGNI SON DESIDERI…”, CANTAVA LA CENERENTOLA DISNEYANA, E SIGMUND FREUD SAREBBE STATO D’ACCORDO CON LEI. Ma i desideri stessi cosa sono? Porte aperte – o passaggi segreti – verso altre vite, altri universi, molteplici e stranianti dimensioni del possibile e dell’impossibile. Che li si voglia spiegare con le fredde leggi della chimica cerebrale o attraverso i labirintici percorsi dell’inconscio, i sogni rimangono il più profondo e stuzzicante mistero della vita quotidiana, perché – come ricordava proprio il fondatore della psicoanalisi – noi trascorriamo dormendo circa un terzo della nostra esistenza… “Ma perché devo sempre svegliarmi?”: è così che il piccolo Nemo di Winsor McCay, ruzzolando giù dal letto, chiudeva spesso la sua avventura domenicale, quella fantasmagorica e coloratissima pagina che i lettori dell’Herald Tribune aspettavano ansiosi fin dal lunedì precedente. Era un’impazienza giustificata, la loro, perché la lunga avventura di Little Nemo in Slumberland, nata nel 1905, era destinata a diventare – per dirlo senza troppi giri di parole – una pietra miliare nella storia del fumetto mondiale. Funghi alti cento metri, fate e sirene, draghi e tacchini giganteschi, palazzi di ghiaccio e tribù di cannibali, letti semoventi e case volanti, corpi e oggetti che mutano forma e dimensione senza controllo, una ridda di personaggi e costumi bizzarri che scorre su scenografie tanto maestose quanto dettagliate… I pennelli di McCay srotolano Slumberland – la Terra del Sonno – sotto i nostri occhi e ci lasciano come storditi, disorientati di fronte a quello che credevamo essere un mondo troppo “intimo”, troppo profondamente radicato nelle segrete dell’immaginario, per essere rappresentato sulla carta. Nemo – cioè “Nessuno” – questo delicato e gentile bambino che, convocato dalla figlia di Re Morfeo, ne attraversa il reame verso una meta incerta e sfuggente, è il campione perfetto di tutti gli Esploratori del Sogno e, pur se trasfigurato da un candore meraviglioso e fanciullesco, contiene tutte le loro ambiguità e le loro sottili inquietudini. Per questo, ne faremo la nostra guida.