Non sempre, per trovare tesori, occorrono formule magiche come «Apriti Sesamo», la fine di un arcobaleno o un galeone sommerso.

Non sempre, per trovare tesori, occorrono formule magiche come «Apriti Sesamo», la fine di un arcobaleno o un galeone sommerso, e neppure è necessario spingersi in capo al mondo alla ricerca di miniere perdute, El Dorados, tombe di faraoni o vecchi castelli in rovina. Ci sono luoghi molto più vicini a noi dove la scoperta è lì che aspetta.

La sede della nostra Casa editrice non è labirintica e vetusta come la soffitta di un palazzo antico o i sotterranei di un misterioso archivio, però è altrettanto ingombra di libri, carte e oggetti accumulatisi nel corso degli anni. Siccome tutti abbiamo molto da fare, per pubblicare decine di albi nuovi ogni mese, non è che si abbia spesso il tempo di mettere in ordine. E, quando questo accade, salta fuori di tutto, ma, in genere, si tratta di vecchie cose di poco o nessun valore.

A volte, però, c’è la clamorosa eccezione. Ecco che, alcuni mesi fa, da una cartella di pelle vecchia di mezzo secolo, sepolta da decenni sotto una pila di altri oggetti, qualcosa è saltato fuori e chi l’ha scovato sulle prime si è limitato ad alzare le spalle: vecchi disegni, vecchie sceneggiature… sai che novità! Ma… un momento! Quei pupazzetti, quella scrittura con la penna rossa. È materiale di Gianluigi Bonelli! Potrà essere esposto a una prossima mostra…

Alcuni mesi fa, da una cartella di pelle vecchia di mezzo secolo, sepolta da decenni sotto una pila di altri oggetti, qualcosa è saltato fuori e chi l’ha scovato sulle prime si è limitato ad alzare le spalle: vecchi disegni, vecchie sceneggiature… sai che novità!

Di che storia si tratta? Il fortunato scopritore non riesce a capire, chiede aiuto a qualcuno più esperto di lui. Costui guarda e trasecola. Non la conosce, quella storia. «I disegni!», esclama, «guarda bene se ci sono anche le tavole disegnate!». Ebbene sì, dalla vecchia cartella sbucano fuori le tavole… E così, per il nostro piccolo mondo texiano, ecco la scoperta che per noi equivale a trovare la tomba di Nefertiti o una sonata incompiuta di Mozart: una sceneggiatura inedita, mai pubblicata prima d’ora, del creatore di Tex, Gianluigi Bonelli! I disegni valgono anch’essi una «Oooh» di sorpresa. Sono nientemeno che di Sergio Tarquinio, di cui non si conoscono altre prove texiane e che, di lì a poco, avrebbe collaborato con Gino D’Antonio alla Storia del West.

L’episodio che vi presentiamo in Ombre di morte, corredato dalla ruspante e leggibilissima sceneggiatura disegnata in stile storyboard da Bonelli, è stato da noi letterato senza modificare una virgola o quasi, così come fu realizzato sul finire del 1965. La data è stata dedotta tenendo conto dei successivi impegni che l’anno seguente avrebbe avuto Tarquinio per la citata serie di D’Antonio e per il fatto che la storia sarebbe dovuta apparire probabilmente in una delle ultime serie di albi a striscia, che cessarono nel 1967. C’è anche un’altra più stringente ragione “interna”, per la datazione, ma ve la spiegherò poi, quando l’avrete letta…

Mauro Boselli

Tex. Ombre di morte, testi di Gianluigi Bonelli e disegni di Sergio Tarquinio, copertina di Sergio Tarquinio. Dal 14 novembre in libreria, fumetteria e nel nostro sito ufficiale.


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