Vogliamo immaginare quali film western avrebbero potuto offrire il proprio intreccio a un’ipotetica avventura cinematografica del Ranger più famoso del fumetto italiano, che dopo 75 anni di cavalcate non accenna a voler rallentare l’andatura.

In occasione della Tex Week che colora di giallo la Rinascente di Milano Piazza Duomo fino al 9 ottobre con vetrine dedicate, uno spazio vendita speciale, tre firmacopie, photo corner e allestimenti a tema in varie aree del famoso negozio grandi marche del capoluogo lombardo, vogliamo immaginare quali film western avrebbero potuto offrire il proprio intreccio a un’ipotetica avventura cinematografica del Ranger più famoso del fumetto italiano, che dopo 75 anni di cavalcate non accenna a voler rallentare l’andatura.

Iniziamo questo gioco con uno dei western più famosi e (giustamente) apprezzati della storia, “Ombre rosse”. Tratto dal racconto di Ernest Haycox “La diligenza per Lordsburg”, il film di John Ford mette in scena un gruppo eterogeneo di personaggi, presentati con la giusta delicatezza e contrappuntati da una ben misurata dose di ironia. Le ombre rosse del titolo italiano sono quelle di Geronimo e i suoi apache, che i viaggiatori della diligenza evocata dal titolo originale (“Stagecoach”) si troveranno a dover affrontare fino all’ultimo proiettile. Naturalmente, il ruolo di Tex in questo classico del genere non potrebbe essere che quello interpretato da John Wayne, che guarda caso è in viaggio per vendicare l’assassinio del padre e del fratello.

Di tutt’altro tono rispetto alla mitica pellicola di John Ford, e di tutt’altra provenienza geografica, è il remake non autorizzato di “La sfida dei samurai” di Akira Kurosawa, ossia quel “Per un pugno di dollari” che tutti conosciamo. Il film che ha lanciato Sergio Leone (che all’epoca della prima distribuzione si era firmato “Bob Robertson”) e dato notorietà internazionale a Clint Eastwood racconta la storia di un pistolero solitario che giunge in un paesino messicano dilaniato dalla faida tra due famiglie. Al di là delle motivazioni di Joe, il gringo che nel prosieguo della “Trilogia del dollaro” diventerà “senza nome”, non è difficile immaginare il giovane Tex Willer trovarsi in quella stessa situazione e sbaragliare il campo per permettere ai campesinos di vivere tranquilli.

Giunti a metà di questa nostra breve carrellata, usciamo dal recinto che noi stessi ci siamo disegnati così da poter citare uno dei primi e ancor oggi più sconvolgenti film che raccontano la conquista del west dal punto di vista dei nativi americani: “Soldato blu”, diretto nel 1970 da Ralph Nelson e interpretato da Candice Bergen e Peter Strauss. Liberamente ispirata agli eventi del massacro di Sand Creek del 1864, la pellicola è segnata da una brutalità strettamente necessaria alla veicolazione del suo messaggio, che come ricordano i titoli di coda trascende la trama raccontata: «È forse l’atto più vile ed ingiusto di tutta la storia americana». Chiaramente, nel film non c’è posto per un personaggio come Tex, ma non può mancare nell’ideale filmografia di Aquila della Notte.

«Qui siamo nel west, dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda!». E la nostra leggenda è Tex Willer!.

Se visto con gli occhi di oggi, “Il cavaliere della valle solitaria” diretto da George Stevens nel 1953 e interpretato da Alan Ladd è tutt’altro che un bel film, ma è una pellicola fondamentale nella storia del cinema western ed è perfetto per immaginare Tex al posto del protagonista. Shane è infatti la Provvidenza incarnata, un cavaliere solitario di cui non si sa niente, arrivato dal nulla a scombussolare la vita di una famiglia di coloni, salvandola dalle mire di un latifondista prepotente che addirittura arruola un killer per averla vinta. Una figura mitica, quasi mitologica, proprio come il nostro Tex!

E parlando di miti del cinema western, non possiamo escludere da questa cinquina “L’uomo che uccise Liberty Valance”, splendido film di John Ford interpretato nel 1962 da James Stewart, John Wayne e Lee Marvin. La pellicola narra, in un lungo flashback che riempie quasi tutta la sua durata, della resistenza opposta a uno spietato fuorilegge da parte di un giovane uomo politico, che arriva a ucciderlo con l’aiuto di un esperto pistolero. Anche qui come in “Ombre Rosse”, Tex potrebbe vestire con poche modifiche i panni indossati da John Wayne, ma questa nostra carrellata deve concludersi necessariamente con questo film perché è in questo film che viene pronunciata la frase «Qui siamo nel west, dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda!». E la nostra leggenda è Tex Willer!


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