
A dispetto di ogni giravolta, c’è un’idea che fu messa sul tavolo sin dalle prime battute ed è riuscita ad arrivare indenne sulle pagine stampate: la sequenza miniata.
La gestazione di Nero è stata lunga e tortuosa, costellata di continui cambi di direzione, di pelle, di formato e, addirittura, di protagonista; eppure, a dispetto di ogni giravolta, c’è un’idea che fu messa sul tavolo sin dalle prime battute ed è riuscita ad arrivare indenne sulle pagine stampate: la sequenza miniata.
Nelle prime stesure della nostra storia, quando Nero non si era ancora conquistato il centro della scena, il ruolo di protagonista indiscusso era previsto per lo Straniero d’Oltremare. Una grossa responsabilità per quel personaggio, tanto che ci siamo imposti di conoscerlo il più a fondo possibile; allora abbiamo scandagliato il suo passato e ricostruito tutto il percorso che, passo dopo passo, lo aveva portato in Terrasanta, delineando una vicenda piuttosto articolata.
Sapevamo già che niente di tutto questo sarebbe finito effettivamente nelle pagine a fumetti, ma ci dispiaceva abbandonarlo completamente all’oblio. Nacque così la proposta di concentrare queste vicende in una sequenza di tavole miniate, come se il lettore si trovasse davanti un tomo immaginario dell’epoca, e lasciare che fosse proprio il nostro ex monaco amanuense a raccontare la sua storia in prima persona; in fondo, dopo aver copiato così tanti libri, aveva finalmente l’occasione di scriverne uno tutto suo.

Ogni illustrazione era pregna del mondo che lo Straniero si portava dentro, ogni dettaglio aveva un riferimento iconografico preciso.
Questa idea ci conquistò da subito, ma ci sarebbero voluti anni per vederla realizzata, almeno fino a quando la mano miracolosa di Andrea Serio non ha messo fine all’attesa trasformandola in un’epifania.
Ogni sua illustrazione era pregna del mondo occidentale che lo Straniero si portava dentro, ogni dettaglio aveva un riferimento iconografico preciso. Il sangue che sgorga come un fiore dai feriti, i djinn, inesistenti nell’immaginario cristiano-cattolico e rappresentati quindi come angeli, il Medioriente che entra gradualmente nel racconto… ogni cosa ci accendeva di stupore, meravigliandoci come fossimo dei lettori qualsiasi, finiti per caso davanti a quelle pagine.
Matteo Mammucari
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Quando Emiliano mi ha proposto di collaborare al suo progetto, sono rimasto spiazzato: non capivo come il mio stile avrebbe potuto dialogare con il suo e mi preoccupava il fatto di non essere all’altezza della sua bravura.

Il mio intervento risulta una miscela tra estetica prettamente medievale e una tecnica, quella della matita colorata, molto diversa da quelle pittoriche dell’epoca..
L’invito in sé e la possibilità di pubblicare per Sergio Bonelli Editore erano però talmente allettanti che ho voluto tentare.
Parlando con Emiliano è stato subito molto chiaro quanto l’aderenza storica fosse importante per lui e per Matteo nella progettazione di Nero, di conseguenza ho voluto che anche il mio piccolo contributo si basasse su una accurata ricerca iconografica e storiografica.
Ho fatto riferimento principalmente ai codici miniati e ai bestiari medievali, ma anche all’opera di Giotto – soprattutto in riferimento alla stilizzazione dei personaggi – e alle manifatture di arazzi trecenteschi (in particolare quella di Arras). Il mio intervento risulta quindi una miscela tra estetica prettamente medievale e una tecnica, quella della matita colorata, molto diversa da quelle pittoriche dell’epoca.
Spero che le mie quattro tavole siano riuscite a inserirsi nel migliore dei modi in questo fumetto di qualità eccezionale.
Andrea Serio
Nero. Di ombre e di sussurri, testi di Emiliano e Matteo Mammucari e disegni di Emiliano Mammucari e Andrea Serio, copertina di Emiliano Mammucari. Disponibile in libreria, fumetteria e nel nostro sito ufficiale.
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