A Lucca Comics & Games 2017, UT è stata premiata con il Gran Guinigi come miglior serie dell’anno. Occasione perfetta, visto che nella stessa manifestazione faceva il suo debutto UT – L’inizio, il prologo della miniserie pubblicata l’anno prima. Per presentarvi degnamente il volume, disponibile per l’acquisto nel nostro Shop online oltreché in fumetteria e libreria, vi proponiamo qui sopra una gallery di tavole e illustrazioni di Corrado Roi e un estratto della postfazione firmata da Paola Barbato.

L’avvento delle case

“Era una casa molto carina, senza soffitto, senza cucina” cantava Sergio Endrigo. E proprio di una Casa priva di qualunque riferimento architettonico si parla nel Prologo di UT. Finalmente, dopo aver acceso tanta curiosità nei lettori, viene mostrata la nascita e lo sviluppo della prima Casa Organica. I riferimenti alla struttura del torso umano sono palesi, è l’eco di ciò che di buono dell’umanità è stato salvato, eppure, sin dalla sua prima comparsa, la Casa trasmette un senso di dolenza e di abbandono, quasi di solitudine. Il rapporto esclusivo con Hog e l’estromissione di Caligari la rendono troppo simile al suo creatore, isolata e distaccata. Eppure la Casa vive e pensa, coinvolta dalla nascita delle proprie creature, quegli Originali che si dimostreranno essere troppo pochi e troppo superiori agli altri per poter ripopolare il mondo. Li osserva uscire, meravigliata della loro unicità. Sarà lei stessa la vittima di Caligari, il rappresentante del caos necessario a portare equilibrio.

L’uomo

Sin dalle prime scene è chiaro che l’uomo non c’è più, e che è passato sufficiente tempo da averlo reso oggetto di studio, come testimonia il tomo che Decio, l’entomologo, tiene in mano. Non si è ancora presentato l’interesse maniacale verso l’ormai estinta specie dominante e degli uomini si parla come di un’antica leggenda. Ma di derivazione umana sono i pochi individui che popolano il mondo, creati da loro come ultimo lascito a un pianeta che hanno devastato e intossicato. Le creature che vediamo aggirarsi nella brughiera sono spente, atone, senza guizzi di personalità. Tutto cambierà con l’avvento degli Originali.


Una vignetta di “UT – L’inizio”. Sceneggiatura di Paola Barbato, disegni di Corrado Roi.

I simboli

L’universo di Ut ci ha abituati alla presenza di elementi simbolici che lo permeano a diversi livelli. Dalla clessidra della filosofa Gau agli insetti proiettati sulle pareti di Decio, dal gigantesco diario di Hog ai cani di Caligari. La negazione dell’identità di Ut è uno di questi. A Ut viene imposto di non vedere e di non mostrare il proprio volto, senza che gli venga fornita una spiegazione. La costruzione del proprio sé avviene lungo un percorso che gli consente di acquisire vari elementi simbolici: gli astragali, la maschera, il frac, la roncola. Ma Ut stesso è un simbolo, in quanto creatura della Casa. La vita, respinta dagli organismi derivati dalla specie umana, è stata affidata a un’entità che contiene e protegge, la Casa. Nascere significa abbandonarla, l’esatto contrario del percorso degli uomini, perennemente in cerca di un proprio posto. Lo smarrimento di Ut rappresenta il suo ingresso nella vita. Altrettanto importante è la sua incapacità di concepire e riconoscere il concetto di morte, quando uccidere, per lui, diventerà l’inevitabile manifestazione del suo furore. Infine, il simbolo principe di questo prologo è un quadro, oggetto ambito da tutti i personaggi perché ne testimonia l’esistenza. Nel quadro entra solo chi conta, solo chi c’è, solo chi ha il valore assoluto di essere stato creato dalla Casa. E nuovamente l’identità di Ut viene negata nel momento in cui il pittore si dimostra incapace di ritrarlo. La figura del futuro guardiano della mastaba, quindi, è il fulcro di una riflessione sull’identità. Ut, senza volto ed escluso dalla rappresentazione di gruppo, è il protagonista di questa storia.

Il tempo prima del gatto

Nessun riferimento all’affettività è presente in questo prologo. Abbiamo la rabbia, incarnata da Caligari, abbiamo la sofferenza, rappresentata dal pittore, abbiamo perfino la gioia espressa da Hog alla presenza dei primi Originali creati dalla Casa, ma nessuna forma di affetto e di legame. Le sole forme di vita alternative ai derivati degli uomini sono gli insetti (citati più che mostrati) e i cani di Caligari. Il cane, precedentemente migliore amico dell’uomo, è rimasto solo in mezzo a creature che, evidentemente, non gli piacciono. La sua evoluzione lo riporta a essere una creatura ostile e feroce da cui è bene guardarsi. Il controcanto perfetto sarebbe un gatto, ma i tempi, per questo, non sono maturi.

Paola Barbato


Se non volete perdervi nessun aggiornamento riguardo UT, seguite la pagina Facebook dedicata ai Romanzi a Fumetti Bonelli. Per rimanere aggiornati su tutte le novità della nostra Casa editrice, potete seguire la pagina Facebook ufficiale di Sergio Bonelli Editore e iscrivervi alla newsletter settimanale.