Ci ha lasciati Angelo Maria Ricci, uno dei primi disegnatori di Martin Mystère, che aveva iniziato a disegnare sin dal numero 3, uscito nel lontano 1982. Ma la sua grande versatilità gli ha permesso di spaziare agilmente tra i generi, e il suo tratto inconfondibile l’ha fatto amare dai lettori di ogni testata a cui ha prestato la matita.
Nato e cresciuto a Rieti, si trasferisce a Milano dopo aver conseguito il diploma all’Istituto d’Arte per inseguire il sogno di fare del disegno la sua professione. Nel capoluogo lombardo trova lavoro prima come illustratore e poi come disegnatore di fumetti erotici per la Edifumetto di Renzo Barbieri, collaborando brevemente anche con il CorrierBoy.
Nel 1980 comincia a lavorare a “Incontri pericolosi”, un’avventura doppia di Mister No sceneggiata da Alfredo Castelli, che viene pubblicata l’anno successivo a partire dall’albo “Un piano diabolico“. Viene quindi inserito nello staff della nascente collana di Martin Mystère, diventandone rapidamente una delle colonne portanti.
All’inizio degli anni 90 riprende a collaborare anche con altri editori, spostandosi agilmente tra le pagine del BVZM, quelle dei tascabili erotici di Renzo Barbieri e quelle per bambini degli albi di Tiramolla della Vallardi. Nel 1993, però, interrompe la collaborazione con la nostra Casa editrice per iniziare quella con il Corriere dei Piccoli, lavorando poi anche come illustratore per Fabbri e De Agostini.
Nel 2001 comincia a lavorare con la Astorina per realizzare le matite degli albi di Diabolik, di cui diventa uno dei disegnatori più impegnati e apprezzati e di cui ha disegnato le avventure fino al 2023, quando è stato costretto ad abbandonare il disegno per motivi di salute.
La notizia della sua morte, avvenuta il 4 agosto 2025, all’età di 79 anni, è stata ricordata anche dal Comune di Grottammare, cittadina marchigiana nella quale si era trasferito nel 2000 e per la quale ha realizzato alcuni lavori che coniugano «divulgazione storica e creatività, rendendo accessibili e affascinanti le vicende del passato cittadino anche per i più giovani», e in cui aveva lasciato una preziosa eredità «fatta di parole, immagini, idee e impegno civico.»
La redazione di via Buonarroti si stringe intorno alla famiglia in questo momento di dolore.