In edicola da sabato 2 agosto, “I segreti di Endless” contiene la prima parte di un’avventura di Zagor il cui soggetto è stato scritto Carlo Lucarelli, poi sviluppato in sceneggiatura da Stefano Fantelli e disegnato da Raffaele Della Monica. Moreno Burattini, grande architetto di tutta l’operazione, ha sottoposto lo scrittore parmense a un vero e proprio terzo grado per andare a fondo della vicenda. Potete leggerne la fedele trascrizione qui sotto, come anche nelle pagine di Zagor 721. Buona lettura!

► Se la lampada negli occhi le dà fastidio, sappia che fa parte degli interrogatori di polizia descritti in quei gialli di cui lei è prolifico autore e perciò non ci chieda di toglierla. È già stato identificato, quindi passiamo alle domande: lei viene definito scrittore, sceneggiatore, autore, conduttore televisivo e radiofonico, titolare di podcast. Poi, sorprendendo qualcuno, anche fumettista. Dato che stiamo presentando un fumetto di cui ha firmato il soggetto, ci spiega com’è nata la voglia di cimentarsi nella “letteratura disegnata” (definizione di Hugo Pratt) o nella “Nona Arte” (definizione di Claude Beylie)?

Mi sono cimentato con la scrittura dei fumetti perché me lo chiese Luigi Bernardi ai tempi di “Nova Express”. Io mai ci avrei pensato…

Non crediate di intimidirmi con una lampada, sono abituato a tenere gli occhi socchiusi in un’espressione sprezzante da quando lessi “La Scuola dei Duri”, a cura di Oreste del Buono, che mi introdusse da ragazzino nello spietato mondo del crimine.

Mi sono cimentato con la scrittura dei fumetti (termine che già riassume arte e letteratura) perché me lo chiese Luigi Bernardi ai tempi della rivista “Nova Express”. Io mai ci avrei pensato, ho un rispetto reverenziale per chi scrive fumetti e non sapevo da dove cominciare, ma il disegnatore Onofrio Catacchio, per cui avrei dovuto sceneggiare storie di Coliandro, mi disse che voleva una sorta di “soggetto visivo” e fin lì pensavo di poterci arrivare.

Sbagliavo, e ho commesso un sacco di errori, tipo pensare una storia tutta dentro lo scompartimento di un treno con l’idea di agevolare Onofrio con gli sfondi, senza considerare che avremmo avuto la stessa vignetta fotocopiata per tutto l’albo. Però qualcosa ho imparato, come scrivere dialoghi brevi che stessero nei balloon.

Quindi è arrivato Giampiero Casertano, che per un suo progetto mi ha insegnato le “regole Bonelli”. Poi si sono presentate altre occasioni, che ho sempre affrontato da neofita, fino a oggi.

A parte Tiramolla o Geppo, e poi Topolino, i “giornalini” su cui ho formato sempre più consapevolmente il mio immaginario sono stati Tex e Zagor.

Cerchi di non essere reticente e forse non ci sarà bisogno, per lei, di trascorrere la notte su quella scomoda sedia che riserviamo a chi affronta il terzo grado. Ricorda quali sono stati i fumetti che ha letto durante la sua infanzia e la sua adolescenza?

Con chi credete di parlare? Questa sedia non sarà meno scomoda di quella della sala d’attesa del mio barbiere, dove da bambino divoravo Diabolik nascondendolo tra le pagine di Famiglia Cristiana perché temevo che mio nonno credesse che leggevo i giornalacci (cosa che comunque facevo).

Appartengo a una generazione che i fumetti li chiamava ancora “giornalini”. A parte i primissimi come Tiramolla o il diavolo Geppo, e poi Topolino, quelli su cui ho formato sempre più consapevolmente il mio immaginario sono stati Tex e Zagor. Aggiungo la collana Supereroica, un’orgia di guerra oggi molto politicamente scorretta, ma soprattutto il Corriere dei Piccoli, poi Corriere dei Ragazzi, sulle cui pagine e sui cui fumetti ho imparato la vita. E Alan Ford, Corto Maltese e tutto il resto, passando per Lo Sconosciuto. Diabolik più tardi, all’inizio non mi piaceva perché tenevo per Ginko. Dimentico sicuramente qualcosa, che di solito riaffiora quando meno te lo aspetti.

Ritiene che i fumetti abbiano contribuito, al pari di altre letture, a formare la sua vocazione di scrittore, e di scrittore di “genere”? Inoltre, che cosa ha fatto nascere il suo interesse verso il giallo, il noir, il giornalismo true crime?

Quando si chiede a uno scrittore da dove vengano le sue radici, di solito parte con una serie di grossi tomi classici che vanno da “Delitto e Castigo” all'”Ulisse” di Joyce. Poi arrivano film da cineteca e se lo scrittore non è uno che se la tira o addirittura è “di genere” anche un po’ di televisione. E invece, tutti dovremmo partire dai fumetti che hanno costruito il nostro immaginario, la capacità di reagire alle emozioni e il piacere di sentirci raccontare storie prima e più di ogni altra narrazione. Alla fine, in molti di noi c’è più Topolino che Manzoni.

A farmi scoprire il noir e il senso del mistero è stata mia mamma, che era una gran lettrice e mi passava i romanzi che aveva apprezzato, polizieschi, d’avventura o d’amore.

Per quanto riguarda me, a farmi scoprire il noir e il senso del mistero è stata mia mamma, che era una gran lettrice e mi passava i romanzi che aveva apprezzato, polizieschi, d’avventura o d’amore. A un certo punto mi sono accorto che le storie che mi piacevano di più erano quelle che partivano da un mistero e non lo spiegavano tutto subito. Che fossero “gialli” l’ho imparato dopo.

Con “I segreti di Endless” lei esordisce come autore dello Spirito con la Scure. Ne è sempre stato un lettore? Fedele o  occasionale?

Con Zagor è stato amore a prima vista. Prima c’era Tex, va bene, poi un giorno vado all’edicola con i miei nonni, come tutte le domeniche, e noto questo tizio dal nome strano. Io e mio fratello compravamo lo stesso fumetto tutti e due, mia nonna diceva: prendetene due diversi che ve li scambiate, ma lui no, voleva lo stesso mio, eravamo bambini.

Quella volta lo frego, lui prende Tex e io all’ultimo tiro via uno Zagor dalla rastrelliera. Mio fratello se ne è accorto a casa, poi ha capito che in effetti era meglio così, e da allora Tex e Zagor tutte le domeniche.

A cura di Moreno Burattini

Zagor 721I segreti di Endless“, soggetto di Carlo Lucarelli, sceneggiatura di Stefano Fantelli e disegni di Raffaele Della Monica, copertina di Alessandro Piccinelli. Dal 2 agosto in edicola, fumetteria e nel nostro sito ufficiale.


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